Non ricordo dove l'ho presa, ma è adorabile.
Canzone che da il titolo al post
Per ogni passo avanti che non si riesce a fare in materia di matrimoni, convivenze, tutele, diritti di gay, se ne riescono a fare tanti, tantissimi, indietro in tema di "fine vita." Ieri è passato al la camera il disegno di legge sul testamento biologico, il quale, per farla breve, fa schifo.
La legge ha ricevuto il plauso dell'Avvenire (ve l'avevo detto che faceva schifo), e probabilmente continuerà placida il suo iter legislativo, fino a diventare materia concreta, fino a che questo coacervo di norme assurde e dal sapore vagamente retrogrado non diverrà quello contro cui dovremo effettivamente scontrarci all'atto pratico. Perché il punto è questo: la pratica. In pratica non abbiamo diritti in quanto gay, in pratica, per citare quel brillantissimo sito che è Spinoza, La legge affida al medico la scelta sui trattamenti da eseguire. E l’autista del carro funebre deciderà dove verremo seppelliti. In pratica, scusate il francesismo, noi non possiamo decidere proprio un cazzo. Né come vivere, né come morire. Si, è una frase retorica.
Ora, non ho nessuna intenzione d'inziare una lunghissima filippica sulla bioetica, la disponibilità del corpo, la dignità della morte e sull'errata, fastidiossima percezione per cui "staccare la spina" ad un paziente in stato vegetativo = eutanasia ( grazie ho dato nei mesi passati, potrebbe tornarmi l'orticaria) il punto è che: sono dei diritti civili, elementari. Non andrebbero conquistati.
Sono delle battaglie che dovremmo esserci lasciati alle spalle da tempo, sono un terreno comune che dovrebbe essere comune per tutti, sono la base. Né più, né meno.
Dovrebbe essere ovvio e facile per ognugno di noi decidere come condurre la propria esistenza e come, e quando, interromperla. E' materia in cui io dovrei decidere per me, e per me nessun'altro. Sembra assurdo che x ci venga a dire che non possiamo sposarci (per altro non portando con se nessun argomento razionalmente valido) e che pari merito qualcun'altro, non la mia persona, possa decidere del mio corpo.
Però è così, è così e basta. E io, io vi ho già detto che soffro di gastrite?