La moda fa parte della sua vita, dei discorsi di casa. “Ho sempre vissuto i racconti di mia madre e di mia zia, una visione nostalgica di certi momenti, la sartoria del nonno a Milano durante la guerra e poi, tutti loro, scappati a Mantova”. Andrea Incontri racconta. A Mantova lui ci nasce. Nel 1971. E sin da bambino sente parlare del nonno sarto che ricomincia il mestiere nella città di Virgilio. Forse era segnato il suo destino tra ago e filo, tra stoffe e cartamodelli. “Sono un autodidatta nella moda, gli studi sono quelli artistici, laurea in architettura e poi ho sempre lavorato nel design ma l’amore, già da picolo, è per la moda, i tessuti”. L’inizio è quello della progettazione di interni e del product design, dalle collaborazioni con Alessi e Samsung alle numerose consulenze per il concept di boutique internazionali.
“A un certo punto ho cominciato a lavorare per Pontoglio, azienda storica di velluti pregiati, dove ho potuto approfondire sempre più le ricerche e gli studi sulla materia dato che si produceva per i grandi marchi francesi. E lì impari davvero, anche dal confronto con il cliente”. Tante le consulenze. Grazie alla profonda competenza di tutta la filiera, Incontri sviluppa diverse collaborazioni nei settori della pelletteria, delle calzature e del ready to wear maschile e femminile, accanto a realtà come Fratelli Rossetti, ADD, Alcantara e Aiguille Noire di Peuterey Group. “Lavorare con gli artigiani mi ha fatto capire come le mani possono sviluppare le idee”. Finalmente arriva il debutto. “A un certo punto ho deciso di fare un mio marchio. Un evoluzione continua, ormai avevo tutti gli ingredienti per costruire un’attitudine. Era il mio sogno nel cassetto”. Ora siamo alla terza collezione uomo e donna più una speciale realizzata con il loden in collaborazione con il gruppo salisburghese Schneiders. “Sfilare a Milano ha un senso molto forte”. Un attaccamento al territorio, a chi ti da la possibilità di tentare. “Lavoro sull’amore, ma senza toccare temi come il romanticismo. Quando si racconta il sentimento si corrono dei rischi, piuttosto tolgo, non aggiungo, non finisco nel barocco”. Una moda, quella di Andrea Incontri concettuale, intellettuale, mimimalista. “Concretizzo una poesia, un’attitudine emotiva. Musiche sempre italiane. Anche lì nascono dei ricordi. Ho un approccio autentico con lo stile, essere semplice è una bellissima dote e rara”. Una moda esclusiva. “La moda è per pochi, non per tutti. E’ potersi conquistare il sogno , l’opportunità. La moda eccessibile e un altra cosa.
Sono molto curioso, mi interessa il mondo del cinema anni sessanta, settanta, non ho fissazioni per nulla. Mi interssa la matrice del passato per costruire il futuro senza fare cose nostalgiche, altrimenti sei solo citazionale. Tutto ci puo stare dipende da come lo interpreti.
Prima di vestirsri non c’e cosa piu bella di un sorriso, bisogna saper sorridere. E da lì si parte per vestirsi, e sempre una cosa in meno che una in più. La propria identità deve essere la prima cosa. La voglia di vanità è l’elemento fondante per l’uomo e per la donna."
Magazine Lifestyle
Andrea Incontri: “La moda è per pochi, non per tutti”
Creato il 24 dicembre 2012 da Dg_victims @DG_VICTIMS
La moda fa parte della sua vita, dei discorsi di casa. “Ho sempre vissuto i racconti di mia madre e di mia zia, una visione nostalgica di certi momenti, la sartoria del nonno a Milano durante la guerra e poi, tutti loro, scappati a Mantova”. Andrea Incontri racconta. A Mantova lui ci nasce. Nel 1971. E sin da bambino sente parlare del nonno sarto che ricomincia il mestiere nella città di Virgilio. Forse era segnato il suo destino tra ago e filo, tra stoffe e cartamodelli. “Sono un autodidatta nella moda, gli studi sono quelli artistici, laurea in architettura e poi ho sempre lavorato nel design ma l’amore, già da picolo, è per la moda, i tessuti”. L’inizio è quello della progettazione di interni e del product design, dalle collaborazioni con Alessi e Samsung alle numerose consulenze per il concept di boutique internazionali.
“A un certo punto ho cominciato a lavorare per Pontoglio, azienda storica di velluti pregiati, dove ho potuto approfondire sempre più le ricerche e gli studi sulla materia dato che si produceva per i grandi marchi francesi. E lì impari davvero, anche dal confronto con il cliente”. Tante le consulenze. Grazie alla profonda competenza di tutta la filiera, Incontri sviluppa diverse collaborazioni nei settori della pelletteria, delle calzature e del ready to wear maschile e femminile, accanto a realtà come Fratelli Rossetti, ADD, Alcantara e Aiguille Noire di Peuterey Group. “Lavorare con gli artigiani mi ha fatto capire come le mani possono sviluppare le idee”. Finalmente arriva il debutto. “A un certo punto ho deciso di fare un mio marchio. Un evoluzione continua, ormai avevo tutti gli ingredienti per costruire un’attitudine. Era il mio sogno nel cassetto”. Ora siamo alla terza collezione uomo e donna più una speciale realizzata con il loden in collaborazione con il gruppo salisburghese Schneiders. “Sfilare a Milano ha un senso molto forte”. Un attaccamento al territorio, a chi ti da la possibilità di tentare. “Lavoro sull’amore, ma senza toccare temi come il romanticismo. Quando si racconta il sentimento si corrono dei rischi, piuttosto tolgo, non aggiungo, non finisco nel barocco”. Una moda, quella di Andrea Incontri concettuale, intellettuale, mimimalista. “Concretizzo una poesia, un’attitudine emotiva. Musiche sempre italiane. Anche lì nascono dei ricordi. Ho un approccio autentico con lo stile, essere semplice è una bellissima dote e rara”. Una moda esclusiva. “La moda è per pochi, non per tutti. E’ potersi conquistare il sogno , l’opportunità. La moda eccessibile e un altra cosa.
Sono molto curioso, mi interessa il mondo del cinema anni sessanta, settanta, non ho fissazioni per nulla. Mi interssa la matrice del passato per costruire il futuro senza fare cose nostalgiche, altrimenti sei solo citazionale. Tutto ci puo stare dipende da come lo interpreti.
Prima di vestirsri non c’e cosa piu bella di un sorriso, bisogna saper sorridere. E da lì si parte per vestirsi, e sempre una cosa in meno che una in più. La propria identità deve essere la prima cosa. La voglia di vanità è l’elemento fondante per l’uomo e per la donna."
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