...ciò che resta di 150 vite...
Oggi che diversi paesi piangono i loro morti, mi viene amaramente alla mente una vergognosa serie di articoli di giornali tedeschi sull'affaire Schettino. Non vorrei essere frainteso. Per me Schettino rimane un vigliacco, i cui comportamenti sono esattamente all'opposto di quelli che avrebbe imposto l'etica del mare.
Quello che invece non mi torna, e che non accetto da nessun giornale tedesco, è che "uno Schettino poteva nascere solo in Italia". Troppo facile, oggi, dire che solo in Germania si poteva mettere in mano a un malato di depressione la vita di 150 persone? Oggi, leggendo del percorso clinico e formativo di Andreas Guenter Lubitz, mi vengono in mente certi inquietanti personaggi dei telefilm sul "tenente Derrick", ma non mi è mai venuto in mente di dire che quei personaggi possono nascere solo in Germania.
Col passare delle ore, abbiamo sempre più riscontri sulla grave forma di depressione di cui soffriva questo ragazzo; di questi riscontri non prendiamo i dettagli da qualche giornaletto italiano di gossip, ma da giornali ed organismi che non possono essere proprio accusati di essere antitedeschi. Parliamo di "Der Spiegel" che usa "fonti della Lufthansa e della Procura di Duesseldorf". Parliamo di "Bild", che ha avuto accesso a documenti dell'Autorità Tedesca di supervisione del traporto aereo, che aveva trasmesso le sue informative alla Lufthansa. La Lufthansa SAPEVA.
Ecco come sintetizza il tutto IlSole24Ore:
(Fonte: IlSole24Ore)
La polizia che giovedì ha perquisito le due case del co-pilota dell'aereo Germanwings schiantatosi sulle Alpi Francesi ha riferito di aver fatto una scoperta «molto significativa», una traccia che potrebbe spiegare cosa abbia spinto il giovane nella sua follia omicida. Intanto la stampa tedesca sostiene che Andreas Lubitz si era appena lasciato con la compagna che avrebbe dovuto sposare il prossimo anno.
Secondo Spiegel, che cita «fonti della Lufthansa», la ragione per cui il 27enne interruppe la sua formazione aeronautica, nel 2009, fu una grave depressione, che gli diagnosticarono all'epoca e per la quale riceveva ancora assistenza terapeutica.
Più in particolare, gli inquirenti della Procura di Dusseldorf hanno trovato indizi di una malattia psichica di Lubitz, nella perquisizione della sua casa. Lo scrive Spiegel online, riferendo indiscrezioni sulle indagini in corso sul caso del copilota che avrebbe intenzionalmente fatto precipitare l'aereo di Germanwings.
Il tabloid Bild rivela che ha avuto accesso ai documenti ufficiali dell'Autorità tedesca di supervisione del trasporto aereo. Il 27enne, rivela il giornale, ha attraversato «un episodio depressivo pesante» nel 2009 ed è stato sottoposto a cure psichiatriche. Da allora Lubitz seguiva un trattamento «medico particolare e regolare». Queste informazioni, aggiunge il quotidiano, erano state trasmesse a Lufthansa, la compagnia aerea tedesca della quale fa parte Germanwings.
COS'E' IL "BURNOUT"
La malattia di cui soffriva Lubitz, e di cui TUTTI erano informati. Leggiamolo cos'è in QUESTO ARTICOLO della psicoterapeuta Paola Vinciguerra:
"Il burnout è intorno a noi, lo stress lavorativo è la malattia moderna. Il lavoro, oggi più che mai, può provocare un altissimo livello di stress che porta il lavoratore ad uno stato psicologico molto delicato che in alcuni soggetti può diventare molto pericoloso e causare atti che potrebbero mettere in pericolo la vita di chi ne soffre e di chi gli sta accanto".
Lo afferma Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico, commentando la strage che il copilota dell'aereo della Germanwings avrebbe provocato proprio a seguito della sindrome di burnout.
Per l'esperta non è detto che "ogni forma di forte stress possa portare a commettere atti criminali o gesti aggressivi, ma il rischio concreto c'è se lo stress non viene gestito. In presenza di burnout non ci troviamo di fronte a una situazione di stress momentaneo, dove l'aumento della tensione per raggiungere un obiettivo ci rende più lucidi, efficienti, quasi instancabili, seguita da una fase di rilassamento, di pace, di soddisfazione. Siamo sempre in guerra al lavoro e anche quando siamo a casa. Perché lo stress logora il fisico e la mente. E non si può far finta di niente. Soprattutto in un lavoro come quello del pilota bisognerebbe garantire riposi adeguati, non turni massacranti perché il recupero fisico e mentale è molto difficile".
Ecco i sintomi psicologici: irritabilità, ansia, tristezza, depressione, insicurezza, inadeguatezza, paura, panico, tendenza a comportamenti compulsivi. Tutto ciò provoca anche disturbi fisici come cefalea, insonnia, disturbi della memoria, ipertensione, disturbi dell'apparato digerente, impotenza.
"Questo quadro clinico preoccupante e complesso dipende dal fatto che la situazione di continuo stress va ad alterare il funzionamento cerebrale del sistema nervoso del simpatico e del para-simpatico, producendo sintomi e patologie anche molto gravi, rendendo l'immagine del futuro sempre più minacciosa. Un circolo vizioso distruttivo e patologico che dobbiamo assolutamente interrompere", conclude l'esperta.
P.S.: La Germania ha pagato un alto tributo di sangue a questo malato, e IN QUESTO MOMENTO merita comprensione e rispetto. Ma poi, metabolizzato il lutto, la Germania e i suoi organismi dirigenti facciano una bella terapia collettiva di autocritica, e se possibile diventi più cauta nell'elargire quotidianamente pagelle a destra e a manca in tutti i campi. TUTTI hanno i propri scheletri nell'armadio. Vero, Signora Merkel?
Tafanus
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