È iniziata lo scorso 13 gennaio la nuova stagione teatrale dell’associazione culturale “Teatroimpulso” che, come ogni anno, metterà in scena quattro opere presso il Teatro Tezzano di Catania. L’associazione, diretta da Mario Guarneri, sin dal 1990, quando ancora si chiamava Sarkasmos, si è sempre occupata di corsi di formazione nel mondo del teatro, ottenendo così un posto di rilievo nel panorama etneo. Quest’anno, ad aprire le danze è stata la commedia di Neil Simon “Andy & Norman” (regia di Simone Benigno). La trama sembra tratta da un telefilm americano: due protagonisti, Andy (Simone Benigno) e Norman (Rosario Santangelo) perennemente al verde, cercano di “sopravvivere” collaborando con riviste di cucito, scrivendo articoli poco gentili nei confronti degli americani e sceneggiature di film porno. Ma le loro tasche, perennemente vuote di soldi, continuano ad essere piene di sogni: diventare famosi scrivendo una commedia di grande successo, un musical, che possa essere comprato da un produttore e possa rappresentare il loro trampolino di lancio verso il mondo del teatro. In realtà, la vera mente creativa è Norman; Andy si limita a tenere lontano gli usurai e a “fare compagnia” alla signora Macchinini, la loro padrona di casa, al posto dell’affitto che i due non sanno proprio come pagare.
La quiete dei due giovani smidollati viene interrotta dall’arrivo di una nuova vicina di casa, Sophie Ross (Nicoletta Seminara), una giovane nuotatrice olimpionica statunitense; se, infatti, poche ore prima di conoscerla, Norman aveva mostrato un totale disinteresse verso l’amore perché preso dalla necessità di trovare un finale al loro musical, vedendo Sophie, finisce preda del “profumo” della giovane, un profumo inconfondibile tra mille altri: il profumo della donna amata. L’amore e i suoi effetti vengono portati ad estreme conseguenze: Norman, convintosi addirittura di sentire “il rumore dei suoi capelli crescere”, diventa quasi ossessionato dall’idea di attirare l’attenzione di una Sophie sempre più infastidita che finisce, per causa sua, per perdere il lavoro. Tuttavia, Norman continua a non vedersi, o a non volersi vedere, rifiutato da Sophie ed immagina per loro due un amore che abbia un finale da commedia, quello che manca alla pièce che lui non riesce a scrivere perché la sua mente non dà spazio che alla ragazza.
E neanche questo finale sarà a lui adatto, bensì al suo amico. L’amicizia sembra così naufragare sotto il peso della gelosia; mi ha particolarmente divertito la scena in cui Andy e Norman decidono di scontrarsi in una sorta di vecchio duello d’onore, nonostante entrambi non abbiano la benché minima intenzione di far male all’altro. Cercano così di perdere tempo rimboccandosi le maniche e perfino i pantaloni. Il momento dello scontro è stato accompagnato da musiche e luci psichedeliche atte a rendere i due amici ancora più ridicoli e “finti” nel loro falso desiderio di picchiare l’altro. E quando Andy colpisce, “per sbaglio”, il braccio di Norman, lui reagisce dandogli dell’incompetente: non è così che si lotta. Ed Andy, paradossalmente, finisce per chiedergli scusa. L’amicizia è però più forte di quell’amore che la stessa Sophie arriva a definire “disgustoso”. La commedia si conclude com’era iniziata, ma i ruoli s’invertono; adesso è Andy ad essere preda del profumo dell’amore e Norman va a spasso con la padrona di casa.
Confesso di aver avuto difficoltà a non notare una certa mancanza di credibilità nel modo in cui gli attori hanno recitato, a parte il tentativo, ben riuscito, di Nicoletta Seminara di imitare l’accento americano. È come se non fosse riuscito a prendere vita quell’inganno voluto dal pubblico, il quale solitamente si reca a teatro desideroso di giocare con gli attori, credendo che ciò che si sta rappresentando stia realmente accadendo sotto i suoi occhi. Le battute più divertenti sono per lo più confinate agli sketch che si alternano alla trama della commedia e la rendono un tantino più movimentata, ma non di certo abbastanza da strappare più di un sorriso. I costumi, la scenografia, essenziale ma intrisa di colori caldi, le luci sono interamente curate dal gruppo catanese.
Le musiche, ben curate, sono state parte integrante dell’opera, in quanto seguivano la fine di ogni atto in un crescendo che sembrava preannunciare ciò che sarebbe accaduto in quello seguente. Nonostante il finale a sorpresa della commedia, si torna a casa con la sensazione di qualcosa di sospeso, di non pienamente soddisfatto. È mancato quel guizzo in grado di lasciare gli spettatori a bocca aperta, di farli alzare per applaudire sentendosi pienamente contenti di aver trascorso una serata a teatro, allietata da un gruppo di attori che, a mio parere, avrebbe potuto fare di meglio, visti i risultati raggiunti nelle precedenti stagioni. Non resta dunque che sperare che i prossimi spettacoli che verranno messi in scena dalla compagnia possano cancellare questo senso di insoddisfazione lasciatoci da “Andy & Norman”.
Gli scatti inseriti nell’articolo sono stati gentilmente concessi dall’associazione culturale “Teatroimpulso”