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Non so se qualcuna di voi ha mai intrapreso quest'avventura; se si potrete capire quello che state per leggere. Scrivere è così rilassante, così privato e così divertente! Forse molto più di leggere un libro scritto da altri. Perché quella storia che leggi, quei personaggi, quegli ambienti non sono tue creature e quindi non ti appartengono, non le senti come qualcosa che esce dalla tua mente e dal tuo cuore. Io non sono madre, ma in piccola parte è un po' la stessa cosa. Puoi amare i bambini ( non io! ) ma certamente amerai TUO figlio più degli altri. E poi occorrono tante ricerche, prima di iniziare a scrivere di getto, bisogna progettare, ideare i personaggi e poi dargli vita e adattare la storia a seconda delle loro caratteristiche. E' davvero splendido. Ti senti onnipotente...e in effetti lo sei. Anche se poi non verrà mai pubblicato, anche se non diventi famosa, resta comunque una tua creazione di cui essere orgogliosa.
Voglio parlarvi di un aspetto specifico della scrittura, che esula in realtà dall'attività specifica. Ogni persona che scrive ( non dico scrittrice perché io non lo sono) ha un suo posto, un suo angolo di mondo dedicato a se stessa e al suo romanzo, che nessuno deve invadere.
Così era per la nostra amata Jane Austen. Si dice che avesse fatto mettere un campanello sulla porta, così che avesse il tempo di rimettere via le pagine dei suoi romanzi prima che qualcuno entrasse. Non voleva che si potessero vedere o leggere le vite dei suoi personaggi prima che lei avesse deciso che erano pronte. Ed ecco il suo angolino di scrittura.
Non sono una scrittrice come lei, non provo neanche a fare il paragone, ma desidero condividere con voi il MIO angolino di scrittura e quello di revisione. Ne ho due, perché naturalmente non posso fare le cose in maniera semplice come tutti.
La mia scrivania ( e si intravede anche la mia libreria) dove mi metto a scrivere il mio romanzo appena ne ho il tempo, cioè una volta l'anno. Perdonate la foto un po' oscena e certo meno romantica di quella di Jane, ma ho fatto del mio meglio in fretta e furia prima di andare a fare centomila altre cose. Il mio Vaio rosa, che custodisce un terzo del mio mondo, che pur essendo meno bello del calamaio con la penna rende certo più agevole e veloce la scrittura. Accanto il mio fido amico, il vocabolario dei sinonimi e dei contrari Garzanti, che credo essere uno dei migliori. Senza di lui sarei perso, e per questo ammiro ancora di più gli scrittori del passato che non lo avevano sotto mano e che riuscivano comunque a fare dei capolavori ( senza nemmeno correttore di bozze o editor). E quei cassetti sono straboccanti di progetti, idee accantonate, stampe di post di Georgiana's Garden che sono stati fondamentali quando non avevo a disposizione internet sul pc portatile.
Ma veniamo alla fase di revisione.Ecco l'angolino, più comodo direi. La poltrona, che credo abbia il triplo dei miei anni come minimo, la tazza di thè che mi segue dovunque io vada e che è un must del momento revisione, e la pila di libri di cui spesso vi parlo che aspettano di essere considerati e ai quali vi prometto presterò attenzione al più presto.
Spero che vi abbia fatto piacere questa piccola divagazione. Desideravo tanto parlarne con voi e ora che l'ho fatto, vi saluto più felice.
Con affetto, Irene
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