L’anguria: il frutto più amato dell’estate.
Almeno, per me! Ho seri problemi di dipendenza dall’anguria: in passato ero capace di cenare solo con anguria, TANTA anguria. Si potrebbe pensare ad un malsano tentativo di riempire lo stomaco e sentirmi super sazia con un contributo calorico irrisorio… No: io proprio *amo* l’anguria. Fortuna che c’è solo qualche mese l’anno, altrimenti la dipendenza diventerebbe patologica…
Sia quel che sia, sull’anguria si sente dire di tutto e di più: dal “è solo acqua e puoi mangiarne quanta ne vuoi” al “è piena zeppa di zuccheri”.
Cosa c’è di vero, e cosa c’è di falso?
L’anguria è un frutto poco calorico: contiene circa 20 calorie ogni 100 grammi. Il contributo di zuccheri è esiguo se andiamo ad analizzare il valore all’etto: solo 6 grammi, di cui circa il 40% (2 grammi) è rappresentato da fruttosio, uno zucchero a basso indice glicemico*.
Dunque, sulla carta l’anguria sembrerebbe essere la migliore amica di ogni dieta.
In realtà non è esattamente così… Provate a pesare 100 grammi di anguria: sono solo un paio di pezzetti del delizioso frutto, non di più. Generalmente una fetta di anguria pesa 500 grammi: circa 400 ml di acqua, ma che ci fornisce anche 30 grammi di zucchero.
Sfortunatamente sono tanti zuccheri: consideriamo che secondo le linee guida italiane una donna adulta mediamente attiva dovrebbe introdurre circa 50 g di zuccheri semplici al giorno, per l’uomo qualcosina in più. Nel conteggio degli zuccheri semplici rientrano non solo gli zuccheri aggiunti (bustine di saccarosio, miele, zuccheri nei dolci…), ma anche quelli naturali della frutta: di anguria, quindi, non se ne può mangiare quanta se ne vuole, cosa che naturalmente vale anche per il resto della frutta.
Per molte persone golose (ripeto: come la sottoscritta!) il rischio in estate è quello di abusare di frutta: se siete sportivi non c’è alcun male, ma se siete insulino-resistenti, o state cercando di dimagrire, o avete problemi di colon irritabile e ritenzione di liquidi, l’eccesso di zuccheri potrebbe remarvi contro.
Il mio intento non è certo quello di fare terrorismo (…come potrei, quando sono tranquillamente in grado di mangiare una fetta di anguria e chiederne il bis?!), quanto quella di sensibilizzare i miei lettori. Vorrei che non si arrivasse ad estremismi controproducenti e dannosi, considerando che in questa stagione sui siti di dieta e benessere sono tre i temi che vanno per la maggiore: 1. la prova costume, 2. le insalatone (vi avevo dato tanti consigli l’anno scorso, ricordate?), e 3. l’anguria. Quando leggo: “mangiate quanta anguria volete, è tutta acqua!” rimango un po’ perplessa… Perché se si hanno lettori bravi e morigerati che non sono particolarmente golosi del frutto è un conto, ma se io non fossi dietista e incappassi in un articolo del genere mi sentirei letteralmente autorizzata a mangiarne un chilo al giorno.
Altro rischio (e, da esperienza ambulatoriale, si tratta di un rischio diffuso) è quello che corrono persone a dieta dimagrante alla ricerca di soluzioni dolci e sazianti: l’anguria sembra essere la soluzione perfetta. Fresca, dolce, ipocalorica e… decisamente saziante, visto il modo in cui dilata le pareti dello stomaco! La sazietà, infatti, è promossa anche dalla tensione della parete gastrica; piccolo inconveniente: una volta che tutta quell’acqua sarà passata da stomaco a intestino, vi ritroverete gonfi, ma affamati. Se poi nella stessa giornata, oltre a una fettona di anguria, avete mangiato anche altre due o più porzioni di frutta, il gonfiore e il senso di ritenzione di liquidi potrebbe durare fino al giorno successivo: purtroppo la frutta in eccesso ha proprio questo effetto collaterale, soprattutto su persone predisposte a ritenzione e a cattiva circolazione.
Anche le persone con insulino-resistenza, valori di glicemia elevati, sindrome metabolica e steatosi epatica devono prestare attenzione a non esagerare con il cocomero, a maggior ragione se stessero cercando di dimagrire.
Veniamo invece alle belle notizie!
Come detto all’inizio dell’articolo, l’anguria è composta al 90% da acqua, nella quale sono disciolti numerosi minerali. In particolare, 100 g di anguria forniscono 115 mg di potassio, minerale utile per il controllo dell’ipereccitabilità neurologica e per la contrazione muscolare: se volete fare una scorpacciata di anguria il momento migliore per gustarla è dopo aver fatto attività sportiva. In questo modo avrete tre vantaggi: vi disseterete, compensando le riserve idriche perse con il sudore; avrete zuccheri a rapido assorbimento che vanno a nutrire i muscoli e rimpinguare le riserve di glicogeno; apporterete una buona dose di potassio, utile alla prevenzione di crampi e ad un recupero muscolare completo. Se siete molto sportivi ricordate che l’anguria è carente di sodio, altro minerale che è importante reintegrare; se, come me, fate sport appena svegli potete ovviare questo problema abbinando l’anguria ad una componente salata della vostra colazione: ad esempio salmone affumicato, prosciutto crudo DOP (senza conservanti) o uova alla coque con un pizzico di sale marino integrale.
Un consiglio prima di salutarvi: l’anguria appartiene alla famiglia cui appartengono anche i cetrioli, ed entrambi sono molto difficili da digerire per tante persone.
Nel caso dell’anguria, provate a consumarla al mattino e a distanza dal pasto, evitando invece di mangiarla nel tardo pomeriggio e la sera.
I cetrioli, invece, sono meglio digeribili quando privi della buccia (usate un pelapatate) e dei semini interni. Se li condite con un pizzico di sale marino integrale non li sentirete troppo a lungo sullo stomaco, dal momento che il sale è benefico per la digestione.
*Doverosa sottolineatura: il fruttosio in bustina o in barattolo non è fruttosio naturale, ma derivato dall’amido attraverso idrolisi attuata in laboratorio.
NB. Le angurie attualmente sul mercato sono generalmente molto zuccherine, per andare incontro alla richiesta dei consumatori. Questa zuccherosità è stata resa possibile da numerosi incroci, e dall’uso di tecnologie sempre più avanzate, che permettono di cogliere il cocomero all’esatto momento di massima maturazione. L’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) riporta invece dati un po’ vecchi circa il contributo calorico e zuccherino delle angurie: solo 15 kcal e 4 g di zuccheri.