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ANIMA IN PENA ovvero L'IMPORTANZA DELLA STRADA PER I BAMBINI

Da Vale
Anima in pena è il mio secondo nome. Me lo dice K., me lo dico io, me lo dice la mia famiglia intera. Come se questo non saper stare mai in nessun luogo non fosse anche un po' un'ansia genetica...
Come queste nostre vacanze di inizio anno, nonostante gli gnomi siano tutti malati: siamo passati dalle vette innevate al mare d'inverno. Perché fermi fermi non ci sappiamo stare.
E forse anche questo vuol dire la strada.

ANIMA IN PENA ovvero L'IMPORTANZA DELLA STRADA PER I BAMBINI

Vacanze austriache. 


Ormai ben pochi hanno il privilegio di poter vivere la strada nel gioco. Men che meno chi vive nelle metropoli, come racconta Stima di Danno. Anche noi, che viviamo in un paese piccolo, abbiamo ormai poche strade ancora giocabili, quelle chiuse, quelle troppo strette per le macchine, quelle che confinano col bosco. Ma si contano sulle dita di una mano.

ANIMA IN PENA ovvero L'IMPORTANZA DELLA STRADA PER I BAMBINI

Sentiero di montagna, nostra salvezza.

La provincia viene salvata dai cortili. Che non è strada, ma è comunque prato, ghiaietta, asfalto pure per sbucciarsi ben bene e andare in bici. Altro non c'è...

ANIMA IN PENA ovvero L'IMPORTANZA DELLA STRADA PER I BAMBINI

Mitica bobbata montanara su strada. Tre chilometri!


E allora entra in gioco l'anima in pena. Perché è vero che spesso è una condanna. Ma il bisogno viscerale di camminare, di errare, di contemplare, di viaggiare, spesso aiuta anche i bambini a vivere il mondo come un'unica enorme strada.E quando faccio e disfo valigie, quando vedo che gli gnomi saltano i ritmi a causa del nostro pellegrinare mi assale lo sconforto e penso che li sto condannando a causa di un mio bisogno.

ANIMA IN PENA ovvero L'IMPORTANZA DELLA STRADA PER I BAMBINI

La nostra casa viaggiante

Poi però li vedo così entusiasti di quello che vedono, del diverso che incontrano, che i dubbi si sciolgono, come neve al sole. Si fa fatica a viaggiare, si fa fatica a giocare in strada. Ma che meraviglia è... Forse è anche ora di pensare che anche la fatica sia un diritto dei bambini da tutelare.... 

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