“SETTE SIGILLI D'AMORE”
Partono a Firenze le riprese del nuovo film di Vieri Franchini Stappo
con l'attrice napoletana Anita Zagaria.
Sette Storie per raccontare l'Amore nel caos odierno dei sentimenti.
Cominciano a Firenze lunedì 15 luglio 2013 le riprese di “Sette Sigilli D'Amore”, il nuovo film di Vieri Franchini Stappo che ne firma la regia, il soggetto e la sceneggiatura, quest'ultima insieme alla giovane autrice Sara Basilone. Il film, prodotto dalla Columbus Film Srl, e interpretato, tra gli altri, dall'attrice napoletana Anita Zagaria, è composto da sette cortometraggi (i Sigilli) e racconta di semplici e inusuali storie dell’oggi, episodi di espressione autentica incentrati sul tema dell'Amore.
In un panorama caratterizzato dall'ansia del sociale e del fatto contemporaneo, dal giornalismo e dall’instant movie politico, il film si propone - al di là dell'omaggio ai maestri del passato - come lo scacco matto a quel gioco cinematografico che ormai lascia poco spazio alle mosse imprevedibili. “Sette Sigilli d'amore” si serve di una strategia personale per salvare il mondo: utilizzando un racconto metatestuale, inventa più amore nell'amore e più cinema nel cinema. La sfida di mettere in scena una contromossa sulla scacchiera del mercato cinematografico - il film parla d'amore ma non si vede mai un bacio - è stata accolta con passione sia da volti famosi dello spettacolo (Sebastiano Lo Monaco, Anita Zagaria, Gea Lionello), che da giovani attori esordienti (Andrea Volpetti, Carolina Gamini, Fulvio Accogli, Francesca Ritrovato).
Il mondo non va un granché bene, questo si sa. I Re Magi tornano in abiti odierni per aiutarlo. Come? Attraverso un giovane sceneggiatore e la sua macchina da presa, l'arma giusta per ritrovare l'amore rimasto. Dove? A Firenze, nella città in cui i tre erano già stati una volta all’inizio del Rinascimento, come documentato dagli affreschi della cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli a Palazzo Medici Riccardi.
“Una statistica odierna, non priva forse di un certo senso provocatorio e ironico, dice che l’uomo pensa all’amore circa ogni sette secondi. Non sappiamo come e a che tipo d’amore l’uomo pensi, e quanto questo sia vero o dimostrabile, ma l’amore è sicuramente causa di molti problemi, nonché soluzione e risposta agli stessi – dichiara il regista - un unico sentimento come perno di tutte le azioni e accadimenti umani, come possibilità di riscatto o di redenzione, forse anche di trascendenza e di salvezza. Questo concetto è alla base della scrittura di Sette Sigilli d’amore”.
SETTE SIGILLI D'AMORE
NOTE BIOGRAFICHE
VIERI FRANCHINI STAPPO – Regista.
Nasce a Firenze il 3 novembre 1956. Dal 1975 al 1984 lavora come fotografo di moda con pubblicazioni su “Vogue”, “Harper's Baazar”, “Linea Italiana”, “Gap”, “Italian Design Fashion”. Contemporaneamente lavora come fotografo di scena teatrale per vari spettacoli, tra i quali “S.A.D.E” di Carmelo Bene. Dopo gli studi con il regista Nikita Mikalcov, esordisce come assistente alla regia per Alberto Negrin ne “Il sequestro dell’Achille Lauro” a cui seguono esperienze con vari registi tra i quali Marcel Carné (preparazione del suo ultimo film “Mouche”, rimasto incompiuto) e Michael Newell (per un episodio della serie “Young Indy”, produzione Lucas Film). Nel 1991 dirige il cortometraggio “Uccidere con gli occhi” a cui fa seguito il lungometraggio “Il caso Gadamer” e altri lavori come sceneggiatore e regista. È del 2010 la sua prima esperienza alla regia teatrale con “Lap-Shame”, atto unico da lui scritto, interpretato da Anita Zagaria.
ANITA ZAGARIA – Attrice
Attrice di solida formazione teatrale, partecipa, molto spesso in parti di co-protagonista, a numerose pellicole (“Il camorrista”, “La leggenda del pianista sull'oceano”, “Notte prima degli esami”) la sua carriera è tuttavia maggiormente prolifica in televisione, come interprete di serie che hanno un notevole seguito di pubblico, tra le quali “Un medico in famiglia”, dove interpreta il ruolo di Nilde Martini; e “Butta la luna”, in cui recita nella parte di Elena Marini. Nel 1994 è stata protagonista, sempre in televisione, di un originale varietà condotto da Pippo Baudo “Tutti a casa”, che mescolava sapientemente fiction e dibattito in studio. Al cinema è soprattutto ricordata per la breve ma sentita interpretazione della madre del piccolo protagonista de “La corsa dell'innocente” (1992), regia di Carlo Carlei.