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Anna CASCELLA LUCIANI – Poesie

Creato il 28 ottobre 2011 da Fabry2010

Pubblicato da Giovanni Nuscis su ottobre 28, 2011

Anna CASCELLA LUCIANI – Poesie

Poesia versicolare, frammentata da una crescente interpunzione, sempre abitata dalla rima, spesso dedicata in calce al testo, raccolta sotto titoli per lo più enfatici (Le tese braccia, Migrazioni, Discendenze, Luna mutante, Amate assenze, Le aperte stanze, Vaganti stelle, Solo l’amore, Dalla finestra del cielo); paiono difetti, invece è una poesia che arriva come poche altre, che mantiene una disperata fedeltà alla vita, che riesce ad essere diario rimanendo poesia.

Ogni tanto affiora l’eco di altri poeti: l’ironia della Lamarque (Tu vedi in me l’eguale/ e io il diverso:/ per favore,/ potremmo amarci adesso?; non lo conosco/ e non lo conoscerò:/ questo è rassicurante – / non lo perderò; ritrovo intatto/ il vocabolario/ d’amore: mi viene/ da ridere/ di tutto cuore), la speculazione di Caproni (Se l’anima stanca/ si raccoglie, e ancora/ stanca, ancora/ stanca sceglie, è allora/ che passate le soglie,/ avremo diritto a/ Perfezione; il mio interlocutore/ è solo/ l’assoluto,/ solo con lui io fotto/ solo con lui/ mi illudo) e poi, immanenti o dedicatarii, Franco Fortini, Giovanni Giudici, Sandro Penna, Dario Bellezza e le amiche Luciana Frezza, Amelia Rosselli e Giovanna Sicari, ‘ tre “compagne di poesia”…icone e muse silenziose ’, come annota Massimo Onofri nella sua accurata e intensa introduzione. Sono però moltissimi, in quest’opera omnia, i testi che brillano di luce propria, specialmente quelli amorosi e quelli del disincanto. (Antonio Fiori)

*

caro ho bisogno
dei tuoi ostacoli
dei tuoi tragitti
a ritroso dei tuoi
labirinti secolari,
troppo in fretta
da sola arriverei
fino al fondo. Caro
ho bisogno
dei tuoi passaggi
umettati dall’aurea
ammissione del bordo,
dei tuoi fraintendimenti
dei tuoi spaventi serrati,
troppo in fretta da sola
traverserei l’acre mondo

***

deve essere bello oggi
in montagna
qui piove
è l’ultimo giorno di marzo
alzo lo sguardo
a fianco del tetto
e la getto la palla dorata
che mima lo scettro, ci fosse
per caso un bosco di lato.

***

c’era un cielo di tulle
dietro villa Borghese,
era dicembre, la spesa
delle feste il cielo la
faceva lancinante, celeste.

***

Stringimi.
Al tuo petto io darò
corona.
Ti amerò per sempre.
Sprona il mio giudizio
al tuo.
Sei l’unico.
Tacendo, livelli
ogni diverso.
In te trovo parole
in te converso.

***

Mi piace questo baciarci
come bambini – questo
stare stretti
vicini –di nuovo
l’albero è verdino –
il pesco è in rosa –
il velame dei petali
coincide con le labbra –
chiedi una mano –
non sento patimenti –
la carità si sposa
ai nostri eventi –

***

torna prima
della morte
raccoglimi
di nuovo –
ti abbraccerò
più forte
ti convincerò
di quel che provo –

***

dorso scintilla
solidificata
meraviglia – briglia
tesa e resa – pietra
scavata in forma
di fontana – anima
non illesa – barlume
cigno sul fiume
- albergo – rifugio –
incavo cessazione –
ombra pianeta
nuova ripetuta
formazione – creta
argilla movimento –
suono – conto
fino a cento (cento
e cinquanta la gallina
canta – animala vagula
blandula – passa e scola
l’orto di un’infanzia)

***

(vita)

mi conquistano le date
migratorie – quel partire
in volo degli uccelli –
quei viaggi celesti –
sortilegio resistente –
istintivo – sapiente
del dirigersi – andare
quel venirci a trovare
pur senza conoscerci –
miracolata specie – immune
dalla certezza fatale
del tracciato -

*

Anna CASCELLA LUCIANI
Tutte le poesie
Gaffi, 2011
Introduzione di Massimo Onofri

*

Anna Cascella Luciani è nata a Roma nel 1941


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