Anna di Jorio

Sono nata a Foggia il 7 giugno del 1985. Trascorro la mia infanzia a scontornare con lo sguardo ogni essere del mondo animato e inanimato. Tra le mani una ciocca di capelli attorcigliata all’infinito e tanti perché senza risposta. Tendenzialmente non amo dare nomi alle cose.

Dai 3 ai 10 anni frequento una scuola privata. Recite monumentali e come maestra, una suora con una buona predisposizione all’umiliazione. Poi finalmente la scuola pubblica. E quando arriva il momento di fare la prima scelta, non ho dubbi: la scienza del pensiero, il liceo classico. Sono anni di grande passione e idealismo. Mi iscrivo ad una scuola di teatro, sogno di diventare un’attrice. Scopro il rock , mi innamoro perdutamente delle ballate blues dei Led Zeppelin e canto De Gregori. Non so cosa significa pettinare i capelli e porto pantaloni strappati. Comincio a vivere di musica e di arte. Nella media.

Dopo il diploma Bologna. Mi iscrivo alla facoltà di lettere con indirizzo storico-artistico. Colpa delle interrogazioni di storia dell’arte in piedi davanti alla cattedra: luce negli occhi e gestualità appassionata. Proseguo questa strada iscrivendomi alla magistrale in Arti Visive. Duchamp, Manzoni e Klein mi portano via. La mia vocazione è contemporanea.

Oggi il mio sguardo continua a perdersi nel mondo delle forme. Ho una propensione a evaporare. Assecondo ogni deriva del pensiero. Mangio pane e bellezza, anche la più brutta. Ascolto musica indie. Studio per diventare copywriter. Nel frattempo parlo di ciò che mi piace.