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Anna Maria Carpi, L’asso nella neve

Creato il 17 febbraio 2011 da Fabry2010

Anna Maria Carpi, L’asso nella neve
(…) ho scritto poesie, un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo
e questo è uno dei suoi titoli di nobiltà. Ma non è il solo, essendo la poesia
una produzione o una malattia assolutamente endemica e incurabile. (Eugenio Montale)

Non è difficile amare la poesia, alcuni poeti soprattutto. Ma bisogna saperla trovare, la cura giusta. La giusta malattia.
Per esempio si potrebbe scoprire che Anna Maria Carpi andrebbe assolutamente letta…
Silvia Monti

da L’asso nella neve, 2011

IL MIO CUORE ha l’accesso stretto
il sangue non ci passa facilmente
o rigurgita o rimane dentro,
così gli altri non sanno
che passione ho per loro
che potrei
fermare anche gli ignoti per la strada
e dirgli
tutto quello che ho dentro e non mi passa –
e sarebbe la grazia.

*

A Norberto Bobbio. Un fax dal presente

LEI E ‘ DEFUNTO ma è ancor vivo il nome.
La ripubblicano, ecco la riedizione
di un suo vecchio libro
“Sulla vecchiaia”.
Ne resterà può darsi qualche immagine,
le tre che lei ha preso
da un altro morto che è venuto prima,
quasi un secolo fa.

Noi siamo, dice, dentro l’esistenza
come una mosca dentro una bottiglia:
si sbatte qua e là, se non c’è il tappo
e se ha fortuna
forse ne potrà uscire.
O siamo come un pesce nella rete,
più guizza più s’imbroglia il disperato,
la fine è certa.
La terza prigionia è il labirinto,
qui né mosche né pesci, qui c’è l’uomo:
con la ragione forse può trovare,
più indietro che in avanti, vie d’uscita,
poiché, lei dice, la libertà è donde
siamo venuti.
Natura, civiltà,
o tremanti ricordi di famiglia?
Cos’intende?

Però nel labirinto
non siamo soli, dice: lavorare con gli altri,
tenere i nervi a posto,
a che il luogo diventi sopportabile.
E se poi, alla fine, in fondo ai tempi,
qualcosa apparirà che da noi non dipende,
non lo sappiamo –
e lei non lo esclude.
Anche in lei un brandello
di quella fede che non tiene più?

Con gli altri, dice. E dove sono gli altri?
In questi ultimi anni
qui non c’è più nessuno in carne ed ossa:
fasci di nervi a nudo, fino a sera,
poi nella folla,
supermercato, in coda
come cerini accesi,
poi a casa, TV e ora di cena,
e non pensare, consumar qualcosa
nella fretta che uccide.
Poi è notte.

La ragione è per pochi, i pochi forti.
E com’è basso il premio:
un luogo sopportabile.
Eppure
ognuno di noi piccoli ogni tanto
non osa ma vorrebbe
sapere che sarà, che ne sarà di lui
dopo la morte.
Dio?
Ma anche Dio forse, come la ragione,
è soltanto per pochi.

*

E’ NOVEMBRE e dicembre e non è inverno,
non c’è più una stagione.
Foglie a terra, ma è polvere di scena,
alberi come quinte, un teatrino
con nulla d’imminente.
Gente per via, neon ai pianiterra, uffici,
mattino, pomeriggio, uguali, grigi.

Ma viene sera.
Stendi la mano sul tuo drink serale
e guarda:
il neon blu il barista il banco acciaio
corpi facce e le bocche cosa stanno bevendo,
ascolta quel che dicono, ci sei
e anche loro ci sono e ci saranno.
Felicità. E’ strano ci sia ancora,
questo riso segreto sotto il cuore,
la voglia d’essere
d’esserci in mezzo agli altri,
e che tutto ha senso
e che c’è l’avvenire.

*

Biografia
Anna Maria Carpi vive a Milano, insegna germanistica all’Università di Venezia. Ha esordito nella poesia con A morte Talleyrand (1993). Nel 2004 è uscito Compagni corpi. Poesie 1992-2002, nel 2007 E tu fra i due chi sei, entrambi da Scheiwiller. Traduce i poeti tedeschi (G. Benn, H.M. Enzensberger, D. Gruenbein, H. Mueller) ed è autrice di saggi e di romanzi: Racconto di gioia e di nebbia (1995), E sarai per sempre giovane (1996), Il principe scarlatto (2002) e Un inquieto batter d’ali. Vita di Kleist (2005). L’asso nella neve è uscito nel gennaio 2011 (Transeuropa edizioni)



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