di Nicola Pucci
Scavalcata l’ondulazione alpina, la strada che scende dal passo del Moncenisio penetra la grigia valle della Maurienne, piega a destra per la città olimpica di Albertville, infine arriva a destinazione lungo le sponde del lago che bagna il vanto dell’Alta Savoia: Annecy.
Palais de l’Isle – www.creafrance.org
A personale giudizio del vostro scriba che la conosce, e bene, da almeno un ventennio, la cittadella savoiarda non è seconda per bellezza e civetteria alla più blasonata e snob consorella di la d’Alpe,Ginevra la rosso-crociata, distante una manciata di chilometri. Il paesaggio si annuncia memorabile per le colline del massiccio del Semnoz che fanno da cornice e proiettano ombre verdi sulle acque del lago, bacino che accoglie per la bella stagione frotte di turisti che qui cercano, e trovano, cultura, divertimenti e buona cucina.
Probabilmente vi sarà capitato di vedervi recapitare per cartolina il profilo del Palais de l’Isle, ovvero la vecchia prigione, una sorta di simbolo di pietra che pare sia tra i monumenti di Francia più fotografati. Risale all’XI secolo e la struttura, a formare un’isoletta nel bel mezzo del fiume di qui, il Thiou, consegna al fermo-immagine del vostro obiettivo l’ingresso nella zona medievale della città.Una ragnatela di strette viuzze brulicanti di venditori e bancarelle si snoda lungo i canaletti che si intrecciano tra i vecchi edifici; qui troverete ogni specie di prodotti locali, dai salumi ai formaggi, e ristoranti dall’inconfondibile sapore savoiardo vi accoglieranno con la specialità della regione che vi consiglio di non mancare assolutamente, la tartiflette, un mix micidiale di patate, pancetta, cipolle e roblochon da leccarsi i baffi. La strada che fiancheggia il lago scavalca il ponticello proprio là dove il Thiou si getta tra le sue acque ed è qui che la forza del luogo assume suggestioni rare.
Castello di Annecy – www.flickriver.com
Se volete conoscere un po’ di storia di Annecy parcheggiate l’auto e avventuratevi a piedi per la rue Sainte-Claire, con i suoi portici che nascondono negozi di artigiani e boutique del cibo; salite in direzione del Castello inerpicandovi per l’Escalier du Chateau che vi regalerà l’emozione della vista dall’alto sui tetti della città; raccoglietevi in preghiera al cospetto del sepolcro di San Francesco di Sales che riposa tra le mura secolari della Basilica della Visitazione.
Se invece sarete attratti da quanto la città offre da un punto di vista strettamente ricreativo percorrette i vialetti alberati che costeggiano il lago, magari in bicicletta o forse in pattini a rotelle, per poi abbordare uno dei tanti battelli che navigano a vista, si chiamano Libellule, garantendovi a prezzo non proprio di realizzo escursione, cena e balli fino a notte fonda. Fatevi sdoganare proprio davanti al Palais de l’Imperial, dove un tempo osavano farsi vedere Winston Churchill, Charlie Chaplin ed Edith Piaf, in stile spettacolarmente liberty e rimesso a nuovo dopo il doloroso incendio del 1981. Oggi è luogo di giochi d’azzardo ed albergo che accoglie le tasche ben fornite dell’alta società. E’ civetta Annecy, o no?
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