Oggi sono 20 anni che è mancato Walter Chiari, quando venne trovato esanime davanti ad un televisore ancora acceso in un residence di Milano.
Grande affabulatore, di enorme cultura acquisita per lo più da autodidatta, insuperabile intrattenitore negli spettacoli dove spesso improvvisava a ruota libera, uomo tutto “genio e sregolatezza”, ricordato purtroppo più per le scenette comiche (interpretate in maniera irresistibile, basti ricordare “Il sarchiapone americano” con l’inseparabile spalla Carlo Campanini) e per filmetti commerciali che ne sminuivano le doti professionali che per il film importanti che pure girò con registi di fama.
Oggi “la7″ lo rammenta con uno dei suoi film più belli, “Il giovedì” di Dino Risi, (1967) dove interpreta un padre dall’animo ancora bambino che deve confrontarsi col figlioletto precocemente cresciuto, un padre spiantato che vuol solo fare bella figura agli occhi del ragazzino, un personaggio un po’ sbruffone, estroverso e fantasioso, che si adatta perfettamente all’attore, adulto mai perfettamente cresciuto. Risi avrebbe voluto Walter Chiari anche per “Il sorpasso”, ma al rifiuto dell’artista fu costretto a “ripiegare” (per modo di dire…) su Vittorio Gassman.
Altra pellicola importante fu “Bellissima” di Visconti, con un altro mostro sacro del calibro di Anna Magnani.
Io, da tempo, sto ricercando l’introvabile “Vanità” di Pàstina del 1946, con il quale Walter, appena ventunenne, vinse un Nastro d’argento. Ed allora ricordiamo questo personaggio eclettico, che fece cinema, teatro leggero, teatro impegnato (anche in inglese), commedie musicali, condusse spettacoli in televisione e molte altre cose, senza dimenticare una vita sentimentale piuttosto movimentata.
Ciao, Walter….