Ogni anno, nell’anniversario del 25 aprile, si riaprono polemiche politiche e ideologiche inutili e obsolete, ma la Festa della Liberazione appartiene a tutti.
L’Anniversario del 25 aprile è una ricorrenza fondamentale per la storia della Repubblica Italiana. Rappresenta la liberazione del nostro Paese dalle truppe di occupazione tedesche e dai loro alleati fascisti.
Il 25 aprile 1945 segna la definitiva sconfitta del nazismo e del fascismo, il risveglio della coscienza nazionale e civile italiana attraverso la rivolta armata ed il sacrificio di tanti giovani ragazzi e ragazze.
E’ una festa nazionale che indica simbolicamente il ritorno dell’Italia alla democrazia ed alla libertà e deve far ricordare il senso di appartenenza dei cittadini ad una Nazione.
Tutti gli anni ci sono polemiche a sfondo politico.
Ogni anno, però, nell’avvicinarsi dell’Anniversario del 25 aprile, assistiamo a polemiche di significato politico, originate da divisioni ideologiche che non concorrono certo ad unire il Paese, e che non la fanno apparire come giornata di concordia nazionale.
La questione nasce dal fatto che fin dal 1946 questa ricorrenza fu celebrata come festività con valenza politica, con la prerogativa che la componente partigiana e comunista fosse stata l’unica a lottare contro il fascismo, mettendo in secondo piano le altre componenti del Paese che non si riconoscevano in quella bandiera. E’ da questo atteggiamento iniziale fu conseguenziale la polemica politica che contraddistingue ogni anno il 25 aprile.
E’ stata sempre considerata una festa di una certa parte politica, la sinistra comunista, in nome della Resistenza Partigiana. La polemica riguarda anche la volontà di altre forze politiche di onorare allo stesso modo, non solo i caduti partigiani, ma anche quelli delle foibe Titine (istituita al 10 febbraio di ogni anno, dal 2005, come “Giorno del ricordo”).
Ma la Festa è di tutti.
L’Anniversario del 25 aprile non è la festa di una parte sola, ma di tutti, e occorre celebrarla in qualsiasi modo ed in qualsiasi luogo, ma uniti, perchè la Resistenza fu un fenomeno di tutto il Paese: quella dei partigiani, che fu fondamentale, ma anche quella dei militari e quella del popolo. E’ un’occasione per riflettere sul passato, sul presente e sull’avvenire del nostro Paese. Ogni cittadino dovrà sentirsi parte della festa, simbolo della liberazione dalle atrocità della guerra. Chi è nipote di un repubblichino dovrà essere giudicato alla stregua di chi è nipote di un partigiano.
Molti si chiedono se ha ancora un senso festeggiare l’Anniversario del 25 aprile, viste le polemiche storiche e politiche. Io penso di sì, perchè le generazioni cambiano, ma il 25 aprile è una data fondante della Repubblica Italiana, e deve rappresentare una grande festa dei valori di libertà e di democrazia di tutti gli italiani.