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Anno nuovo, problemi vecchi

Creato il 05 gennaio 2011 da Db @dariobonacina

Anno nuovo, problemi vecchi

Avete presente in che condizioni – non proprio ottimali – si trova la rete di telecomunicazioni italiana, con aree coperte da banda larga e aree in cui non esiste uno straccio di ADSL? Ok. Avete presente che Telecom Italia, dopo la privatizzazione del 1997, è tuttora considerata proprietaria di una porzione significativa (la quasi totalità) di questa rete? Ok.

Su questi presupposti generali si basa il libero mercato delle telecomunicazioni in Italia, dove gli operatori alternativi che non possiedono alcuna rete devono svolgere il proprio business ricorrendo al cosiddetto mercato wholesale, ossia rivolgersi a Telecom Italia che – con tariffe all’ingrosso – concede loro l’utilizzo della propria rete per rivendere servizi ai loro utenti. Pensare che l’impresa privata Telecom Italia privilegi i servizi che fornisce direttamente ai propri clienti finali a scapito dei servizi concessi agli utenti degli operatori alternativi sarebbe pensare male, poiché si accuserebbe l’azienda di praticare condizioni di discriminazione, dico bene?

Ok, ora leggiamo cosa ci spiega oggi l’AIIP – Associazione Italiana Internet Provider:

Telecom Italia ha recentemente annunciato di voler lanciare in 13 città italiane, un’offerta al pubblico di accesso ad internet su Fibra Ottica a 100 Mbit/s.

Me ne ricordo bene (per i dettagli al riguardo, potete leggete un articolo sul New Blog Times). Ma ora che accade al mercato all’ingrosso? AIIP precisa:

Ad oggi, però, non risulta che ai concorrenti sia stata ancora formulata alcuna offerta all’ingrosso “bistream” su fibra ottica, a condizioni orientate ai costi e con caratteristiche pubblicate con almeno 90 giorni di preavviso, secondo quanto previsto espressamente da AGCom, sin dal 2009.

Ora cosa dovrebbe accadere? Semplice: l’AGCom – l’Authority che vigila sul settore delle telecomunicazioni – sicuramente bloccherà questa offerta. O, almeno, questo sarebbe il suo compito: così facendo, scongiurerebbe il rischio di monopolio totale da parte di Telecom Italia nel mercato dell’accesso a Internet veloce. Se, invece, l’AGCom rimarrà in silenzio di fronte a questo abuso, ci troveremo di fronte all’ennesima dimostrazione che – come scrivevo l’anno scorso, ma solo un paio di settimane fa – in fondo, in Italia, a nessuno interessa puntare sull’innovazione.



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