Si chiama Operation Green Rights ed è un’altra delle ormai molteplici iniziative di Anonymous. L’obiettivo per il momento sono stati i siti della Nuova Linea Torino-Lione e Ltf-Lyon Turin Ferroviarie, hackerati nella notte tra il 5 e il 6 dicembre. Questo il messaggio che ha accompagnato l’azione:
“Cittadini del mondo Operation Green Rights è decisa a testimoniare il suo sostegno alle popolazioni della Val Susa che si battono contro la linea ad alta velocità. Un’opera molto costosa e non necessaria visto che il traforo del Frejus è sotto utilizzato e che non si prevedono incrementi dei traffici nei prossimi anni. Inoltre la Tav devasta le montagne, montagne che al loro interno contengono amianto ed uranio, che una volta polverizzati a causa dei lavori non possono certo giovare alla salute. Rileviamo infine che come già per il tunnel del Mugello vi sono rischi di dissesti idrici e di inquinamento delle falde acquifere a causa delle citate polveri”.
“Ancora una volta nel nome di uno ‘sviluppo’ inutile e del bieco interesse economico si tenta di violentare la natura e le proteste legittime sono demonizzate dai media e dal governo. Noi di Anonymous, invece, uniamo oggi la nostra protesta a quella dei cittadini della val Susa e una volta di più ribadiamo ai potenti della terra: nessun vantaggio economico potrà mai essere barattato con la bellezza della natura incontaminata, nessun mirabolante ‘sviluppo’ giustificherà mai le vostre immonde politiche schiave della fame di denaro”
Il vicecoordinatore del Pdl piemontese, Agostino Ghiglia, ha ingaggiato una personale battaglia contro quelli che definisce gli “anti-sviluppo”. Sul web o in valle, il “modus operandi” sarebbe lo stesso: “colpire, fisicamente o virtualmente, danneggiare e logorare imprese e istituzioni impegnate nella realizzazione della Torino Lione” (da notare l’assenza di qualsiasi rifermento ai cittadini). Intanto, dal 8 all’11 dicembre si svolgeranno una serie di manifestazioni a Chiomonte, nell’anniversario di quell’8 dicembre 2005, quando i manifestanti riuscirono a occupare il cantiere di Venaus, due giorni dopo l’irruzione violenta delle forze dell’ordine in un loro accampamento.