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Ho letto con attenzione e con notevole arrabbiatura i commenti alla notizia, molti dei quali del tipo: "eh, ma poverine, quelle sono persone malate!", evitando accuratamente di ragionare su, e quindi di prendersela con, quel "cosa" che dà origine a questa sorta d'epidemia.
Mi sono domandata quante di quelle persone nella vita di ogni giorno vedano come idoli le modelle sulle passerelle che vestono una 38 scarsa, soprannominino "cicciona" o affini una donna perché veste una 44 e, se sono uomini, reputino una 40 già troppo formosa per i loro gusti, ed in caso affermativo come possano non sentirsi un ingranaggio di quella macchina infernale che spezza tutte quelle vite.
In quanto ex bulimica, su queste cose m'incavolo.
M'incavolo con quel sistema che manipola i modelli estetici delle masse, m'incavolo con quella tv che ha reso sinonimi l'essere sovrappeso e l'essere brutto ed inadeguato, m'incavolo con quei tg che hanno l'angolo della salute in cui si raccomanda sempre di non mangiare troppo per non rischiare l'ipertensione e mai di non farlo troppo poco per non ritrovarsela in terra, m'incavolo con chi l'applaude ed ostacola con epiteti quali "fanatici/he" o "cessi invidiosi" coloro che cercano di mettergli un freno, ma m'incavolo di più con il classico buonista dell'ultimo minuto.
Se anche tu che stai leggendo condividi link su Facebook con scritto "viva le ragazze in carne" omettendo di scrivere che per te una ragazza in carne ha la 42, se quando si parla di rischi legati al peso pensi che siano solo quelli dell'obesità e trascuri quelli legati all'eccessiva magrezza, se ti capita di benedire qualcuno appena un po'in carne con epiteti quale "ciccione obeso" e/o usi i termini che indicano eccesso ponderale come sinonimi di "cesso" o "sfigato/a", se incoraggi "per il suo bene" la tua amica di corporatura normale a mettersi a dieta perché se no il baccaglio andrà male, se ti vanti pubblicamente della tua XS e dopo aver fatto anche solo alcune di queste cose vai a commentare le campagne contro l'anoressia con affermazioni quali "sono malate", come se la colpa fosse solo loro e tu non c'entrassi niente con il loro disagio, sappi che fintanto che culli in seno quella serpe anziché schiacciarla sotto i piedi sei complice non meno di chi ti ha infilato quel rettile nella scollatura.
Una ragazza che muore da qualche parte del mondo forse ti sembra distante dalla tua realtà, pensi: "Ma quella stava a Putemburgo, che posso aver fatto di male io?", ma non tieni conto del fatto che lei era circondata da persone che agivano e la pensavano come te.
Immagina, se ti è più facile, quella tua collega o vicina di banco timida, impacciata ed insicura, sì, proprio quella che prendete tutti in giro per il suo aspetto fisico perché 'tanto lei non reagisce, quella a cui non riconoscete mai mezza attenzione se non in negativo perché è brutta e sfigata, quindi di serie B. Di certo ne avrai conosciuta almeno una. Immagina di essere lei. Immagina a come reagiresti in un ambiente dove il messaggio che passa più spesso è che più sei magra e più sei appetibile, meno mangi e più sei accettata. "Mi metto a dieta, così mi apprezzeranno e smetteranno di ignorarmi e di prendermi in giro. Ho già una taglia normale? E chi se ne frega, anzi meglio, così le altre diventeranno invidiose". Penserai che è una soluzione del kaiser, ed è vero, ma pensa di essere presa in giro dal mondo tutti i giorni, in continuazione, e di far notare invano (se non peggiorando le cose) che forse è il caso di smetterla perché questo ti sta facendo soffrire e tra persone mature e ragionevoli si può stabilire quando è troppo e trovare un accordo. Pensa che tutto ciò si vada ad assommare ad ulteriori problemi: liti in famiglia, relazioni finite male, insuccessi..... Pensa di essere disperata, di non saper più cosa fare, e di sentir aleggiare continuamente nell'aria il messaggio di cui sopra, dal microcosmo dell'ambiente in cui si lavora/studia ai cartelloni delle pubblicità, dalla favola del brutto anatroccolo alle modelle in tv. Che faresti?
Pensa a lei, al suo capo chino che entra dalla porta ogni mattina, allo sguardo triste ed apparentemente perso nel vuoto, alla sua silenziosa presenza. Pensa che, essendo immersa in questo mare di valori che tu stessa hai introiettato, lei potrebbe essere la prossima. Potresti cercarla con lo sguardo una mattina e notare lo stesso sguardo della ragazza della foto, gli stessi tratti rinsecchiti, e potrebbe fare la stessa fine.
Se non vuoi smettere di trascurare le conseguenze che l'elogio dell'eccessiva magrezza promosso dai modelli di bellezza propinatici dai media ha sulle persone perché ti reputi una donna navigata ed immune a questo genere di problemi, fallo per lei, per ripagarla delle prese in giro a suo danno di tutti questi anni. E se non vuoi farlo neanche per lei, fa' un gesto egoistico e fallo per te stessa, per non sentirti complice di quel mostro nel caso dovesse passarti vicino.
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