ROMA - Milioni di fedeli sono rimasti attoniti dopo aver appreso la notizia che la Santa Sede, in realtà, si trovi da millenni a Tokyo invece che a Roma.
Giunti nel luogo in cui si pensava si trovasse la Basilica di san Pietro, i nostri cronisti sono rimasti attoniti nel trovare solo uno spazio cosparso di bagni pubblici.
Il commento del Papa a riguardo è stato sintetico: «Che ficata! Tutti a ttestta in ciù! E io che penzavo che Terra fozze ppiatta come eine pizza!». Poche parole, ma potenti. Un gran comunicato, quello di Benedetto XVI, capace di tranquillizzare i fedeli di tutto il mondo. In arrivo per domani le foto del papa e di tutti i cardinali con in mano una ciotola di riso fatta a croce.
Le reazioni provenienti dal mondo politico non sono mancate (e come potrebbero?).
Il premier Silvio Berlusconi, uscendo da Palazzo Grazioli con indosso un impermeabile e baffi finti, ha confermato per l’ennesima volta la sua volontà di andare avanti col governo nonostante questi cambi di locazione dovuti all’azione dei giudici comunisti. Dietro di lui, il ministro Bondi che ci assicura subito la sua estraneità ai fatti, un po’ come per quanto riguarda i crolli di Pompei e la mancanza di fondi da dedicare alla cultura italiana. Più duro, invece, il commento di Capezzone, portavoce del Pdl: «Gli italiani si rendano conto, e ne siano ben consci, che la sinistra è il vero cancro per questo paese, avendo infettato persino la magistratura e le fondamenta della fede cattolica».
La prima e unica dichiarazione che ci perviene dall’opposizione, invece, è del segretario del PD Bersani, preoccupato per le conseguenze che questa vicenda avrà sulla percezione della moralità in Italia, in quanto «il fatto dimostra ancora di che pericolo rappresenti Berlusconi per la democrazia, essendo riuscito persino a spostare un simbolo di fede in uno Stato a noi estraneo. Oh ragazzi! Ma siamo pazzi?!».
Decisive però le parole di Daniela Santanchè, sostenitrice della Casa Bianca di New York, che ai nostri microfoni ha urlato che per il Vaticano non si è trattato di uno scambio improvviso di location, ma di un fatto assodato ormai da anni e che «adesso vorrei vedere le facce di coloro che mi hanno sputtanato in giro dopo la mia rivelazione ad Annozero riguardante la Casa Bianca. Vedrete, domani scoprirete che la torre Eiffel in realtà si trova a Buenos Aires…».
E.