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Antenne dritte su Stallaini

Creato il 23 luglio 2013 da Canicattivi @CaniCatTweet
Foto: Andrea Uccello

Foto: Andrea Uccello

Notizie poco confortanti girano sulla discarica che si vorrebbe fare a Stallaini, che hanno già creato un certo subbuglio nei social network.

Come dice il Dott. Giuseppe Cugno nella docu-intervista in fondo all’articolo (già pubblicata tempo fa, ma che ripropongo per coloro che se la fossero persa), sulla zona esistono da molto tempo evidenti interessi e non bisogna gioire troppo per la vittoria di qualche battaglia, perchè la guerra sarà perenne.

Ma cosa è successo esattamente?

Qualche mese fa, Antonella Soldo ha confezionato un’inchiesta sulla vicenda per il sito di Radio Radicale Fainotizia.it (alla quale ho dato un mio contributo logistico nelle interviste che compongono il filmato in fondo al post), nella quale emerge che lo stop imposto alla ditta SOAmbiente fosse di natura burocratica e riguardasse solo un’insufficiente documentazione allegata alla pratica per la concessione.

Ovviamente, trattandosi di business, l’azienda ha fatto ricorso al TAR ed ha ottenuto un respingimento; successivamente, la SOAmbiente è ricorsa in appello e il tribunale, stavolta, ne ha riconosciuto le ragioni ed ha riaperto la questione.

Ovviamente, ciò non sarebbe capitato se la politica avesse fatto il suo dovere, visto che al Presidente Crocetta sono arrivate interrogazioni sulla vicenda da parte del Consigliere Regionale Bruno Marziano (il fan sfegatato di Sai8) e dal gruppo del M5S, con in testa il siracusano Stefano Zito.
Purtroppo, da Palazzo d’Orleans non sono arrivati provvedimenti in merito, forse perchè il Presidente è stato troppo impegnato fra abolizioni misteriose delle Province e idee geniali riguardanti i casinò.

Nel frattempo, anche la Sovrintendenza ai Beni Culturali si sarebbe potuta muovere per tempo, vista l’adozione del Piano Paesaggistico che vieta espressamente l’installazione di discariche nella zona. Non so in cosa siano stati impegnati loro, certo non mi pare abbiano trovato troppo tempo per dedicarsi alla vicenda.

Quindi, questa sentenza è da prendere sul serio, perchè potrebbe essere un punto a favore (ma bisogna aspettare il terzo grado di giudizio) della SOAmbiente e un punto a sfavore per l’ambiente in genere (ma quello non fa fatturato, quindi gli avvocati non fanno certo a gara per difenderlo).

Allora cosa fare? Beh, la politica locale non può tirarsi indietro, anche perchè sarebbe dura per i nostri amministratori canicattinesi, avolesi e netini, costretti a convivere con della gente molto arrabbiata con loro (le elezioni sono lontane, le teste calde, purtroppo, no), però anche NOI cittadini siamo direttamente interessati perchè una discarica così comprometterebbe il nostro territorio, la nostra salute e tutte le opportunità (stupidamente non colte) di sviluppo economico che una valorizzazione e gestione sostenibile della zona porterebbe. In fondo, non è che ci siano poi così tanti gran canyon di queste dimensioni in tutta Europa…

E’ necessario, quindi, che andiamo a fare compagnia agli attivisti NoMuos e NoTav, ribattezzandoci NoCav (non mi ricordo chi è stato il primo a coniare il nome, ma mi piace parecchio) e presidiando la zona anche a costo di subire una repressione. Non significa fare atti violenti, io sono di natura ghandiana, si tratta di occupare il sito, anche a costo di prendere lacrimogeni e mazzate, ed impedire che si faccia un’opera così dannosa ed in un contesto così sbagliato. Dobbiamo prepararci alla difesa del nostro territorio ed a cercare una cassa di risonanza mediatica che porti tale scempio ad essere conosciuto su tutto il territorio nazionale ed anche europeo.

Solitamente, chi è causa del suo male dovrebbe piangere se stesso; in questo caso, se saremo causa inerte per questo male, a piangere saranno i nostri figli, i figli dei nostri figli e le generazioni a venire.

Poltrire piace a tutti, me compreso, ma arrivano momenti in cui è necessario stare ben svegli. Questo è uno di quei momenti.

Andrea Uccello


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