Magazine Fantasy
Disponibile nelle principali librerie online dal 24 giugno
Decsrizione: Un avvocato penalista si reca a far visita in carcere a un giovane detenuto, accusato di un reato ignobile. Tutto molto normale. O forse no. Non c’è nulla di scontato, quando si intraprende una discesa agli Inferi senza lanterna. Non c’è nulla di ovvio, in un non luogo, dove la coscienza e la redenzione non hanno diritto di cittadinanza.
Nessuna Giustizia, nessuna pietà. E nessuna identità, dove l’umanità è un’ipotesi. Chi è vittima? Chi è carnefice? Chi è strumento? E quanto può essere profondo l’abisso?
Dalla Prefazione di Alan D. Altieri
La linea di partenza di Limite Ignoto è tanto banalmente ordinaria quanto sinistramente subdola. Un carcere collocato (perduto?) nel mezzo del nulla, un avvocato difensore che ha ben di meglio (di peggio?) da fare, un detenuto arrestato (sacrificato?) per un crimine mostruoso. Per cui l’avvocato segue il manuale: assorbimento della verità (nothing but an undiscovered lie), allestimento della difesa (or whatever mitation thereof), suggerimento della via d’uscita (all we are is dust in the wind). Tutto a posto, certo. E niente, niente in assoluto, in ordine. Perchè il limite ignoto non è più soltanto là fuori. È già arrivato a dilagare dentro. Dentro tutto. E dentro tutti. Così, quella apparentemente banale linea di partenza carcere-avvocato-imputato si rivela la soglia di un’inesorabile, ineluttabile discesa agli inferi. Ruote all’interno di altre ruote, inganni avvitati su altri inganni, crimini che generano altri crimini. Con Limite Ignoto, Massimo Rainer esegue l’impietosa
radiografia ai raggi-X di un impero del male dove la depravazione è la fede e la morte è la divinità. Quell’impero del male ha un feticcio sacrificale, iVstitia, e ha un’amigdala letale, lex.. Qualcosa che faremo davvero meglio a non dimenticare la prossima volta che passiamo davanti a uno dei quegli incombenti palazzi con troppe colonne squadrate e troppo finestre a inferriata, con sulla facciata parole già di per se stesse arcane, rese comunque illeggibili dall’inquinamento. Perchè, sempre qui e ora, dimenticare significa seppellire. Tutto. E tutti. L’autore:
Massimo Rainer, quarantaquattro anni, avvocato penalista, milanese, nutre da sempre la passione per l’Estremo e il Lato Oscuro, forse a scopo catartico. Presente in alcuni racconti per il Giallo Mondadori, Limite Ignoto è il suo terzo romanzo, dopo Rosso italiano (Barbera,2007) e Chiamami Buio (Todaro, 2011).
Il booktrailer:
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