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Anteprima: "Un regalo pericoloso", di Manuela Raciti.

Creato il 16 marzo 2015 da Paolc2
Sono molto felice di poter dire che la Panesi edizioni gentilmente mi manda le newsletter. Ci tenevo molto a rimanere aggiornata sulle sue nuove uscite, anche perchè sembra una realtà editoriale seria e non potevo certo farmela sfuggire!
Tra le nuove uscite quest'oggi vi cito "Un regalo pericoloso" di Manuela Raciti.
Anteprima Titolo:  Un regalo pericoloso
Autore:  Manuela Raciti
Editore: Panesi edizioni
Pagine:  70
Prezzo:  2.99 euro (ebook)
Anno: 10 marzo 2015
Trama: Tommaso è un ragazzino di dodici anni alle prese con una sorella maggiore un po’ scorbutica, Anna, un trasloco inaspettato, una scuola nuova e la scelta del regalo di Natale giusto per i suoi genitori: una collana per la mamma, un paio di pantofole per il papà. Ma può un regalo cambiare la vita di una famiglia? Tommaso e Anna si troveranno a dover combattere contro una forza misteriosa e inspiegabile che rischierà di portare alla pazzia papà Luca. Perché a volte quello che crediamo di possedere, finisce con il possederci…
Breve estratto:
La mia fronte era madida di sudore, le mani tremanti e il cuore che non smetteva di battere all'impazzata. Quella notte non ero riuscito a riposare come avrei voluto: mi ero detto che sarei andato a dormire presto così da sentirmi pieno di energia per il giorno dopo, quello più bello dell'anno, ma dopo essermi rigirato ripetutamente nel letto ero sprofondato in un sonno particolarmente agitato.
Cercai a tentoni il pulsante della lampada sul mio comodino e accesi la luce. Guardai la sveglia per vedere che ore fossero: le lancette segnavano le 2!
«Oh no, è notte fonda e non riesco a dormire come vorrei! Domani come farò a svegliarmi presto com'era mia intenzione?», dissi preoccupato.
Decisi di scendere in cucina per bere un bicchiere di latte, sperando che questo avrebbe aiutato il mio sonno. Appena poggiai i piedi sul tappeto, però, sentii uno strano rumore.
«Cos'è stato?», mi domandai spaventato. Trattenni il respiro. Il cupo suono si ripeté. «C'è qualcuno qui? Dai Anna, smettila, non ho voglia di scherzare, è notte fonda!»
Non ottenni nessuna risposta. Un fruscio si diffuse per la camera. Mi resi conto, con stupore, che proveniva dall'ultimo cassetto del comodino. Con il cuore che batteva come un tamburo e le mani tremanti mi avvicinai e lo aprì. Non vi trovai nulla di nuovo: rividi i biglietti dell'autobus, il pacchetto di fazzoletti e le ciabatte splendidamente incartate. Il cuore cominciò lentamente a riprendere il suo ritmo regolare.
Che strano… ero sicuro che il rumore provenisse da lì, pensai. Forse l'avrò confuso con un suono esterno, a quest'ora non si può essere sicuri di nulla!

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