E’ uno dei libri di Servan-Schreiber che ho trovato nella bibliografia di un saggio del professor Soresi (pneumologo oncologo) e ho fatto bene a comprarlo.
Qui si parte da basi scientifiche, finalmente, e poi si apre la visuale sulle medicine c.d. alternative, o anche sulle… non-medicine, come ad esempio l’esercizio fisico e, finalmente, l’alimentazione. C’è tutta una sezione sugli alimenti che favoriscono il nostro sistema immunitario (crucifere, curcuma, tè verde, alghe…) spiegando perché fanno bene (non come il libro di D’Adamo che è molto generico in questi termini). Cita studi prospettivi, in provetta, su cavie, mi parla di apoptosi, angiogenesi, scintigrafie applicate a chi pratica la meditazione…
Non da ultimo, cita anche la sua esperienza.
Perché l’autore, neuroscienziato, è stato colpito da un cancro al cervello a trent’anni. Se è sopravvissuto oltre la media, è perché ha messo in pratica tutte le soluzioni che espone in questo libro. Senza mai rinunciare alla medicina classica, i suggerimenti che propone sono un buon supporto, non per vivere in eterno, ma per vivere, se non altro, meglio la malattia.
Da leggere anche in via preventiva, e da applicare. Non c’è niente di ultraterreno, non si tratta di andare in Cina a cercare funghi di ganoderma lucidum o di ritirarsi dalla vita quotidiana per meditare in un eremo tibetano. Piccoli passi. Si comincia con uno, e poi seguono gli altri.
Quello che mi fa pensare leggendo libri del genere, è che solo neuroscienziati, medici, o studiosi possono attingere a certe fonti scientifiche. Se a uno qualunque, uno come me, non finisce in mano uno di questi libri, certe informazioni non le riceverà mai dal proprio medico condotto o dall’Asl. A volte neanche dai propri specialisti. E’ proprio vero che viviamo in un ambiente predisposto per farci ammalare: la malattia fa aumentare il Pil.