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Antiche dimore: villa Palagonia

Creato il 01 luglio 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Antiche dimore: villa PalagoniaLeonardo:Antiche dimore sul canale 418 di Sky, è una tv che spalanca le porte tematiche al gusto del passato che si conserva intatto nell’architettura, negli arredi e nelle atmosfere esclusive di dimore da sogno. Splendide strutture abitative, ideate dai più famosi architetti, che si inseriscono armoniosamente nel territorio circostante, valorizzandone le caratteristiche culturali ed esaltandone l’ambiente naturale.

Bagheria, terra che scende verso il mare,  Fenici o  Arabi gli diedero il nome, sorge a tredici chilometri da Palermo, nella valle della Conca d’Oro, tra il golfo del capoluogo siciliano e quello di Termini Imerese e, negli ultimi tempi, è balzata agli onori della cronaca soprattutto per il film “Baaria” di Giuseppe Tornatore, che ha voluto dedicare un omaggio al suo paese di nascita.

Antiche dimore: villa Palagonia
In questa terra fertilissima, che si estende tra monti e mare, meravigliosa rocca del barocco siciliano che un tempo aveva vissuto degli sfarzi delle nobili famiglie palermitane che qui stabilirono le loro residenze di villeggiatura,  i Principi Gravina di Palagonia decisero di costruire la loro residenza estiva: Villa Palagonia, la più famosa, costruita nel 1715, con un lunghissimo viale di accesso tipico dell’architettura barocca, statue e decorazioni mostruose, figure grottesche, mitologiche, draghi, animali fantastici, figure antropomorfe, gnomi, centauri e mostri di tutti i tipi e tempi adornano i muri esterni dei corpi bassi e le hanno conferito il nome di “Villa dei mostri”.

Antiche dimore: villa Palagonia
È una collezione dell’irrazionale. Un ricamo di infiniti echi pomposi, lussuosi e frivoli, come imponeva il gusto del tempo portato agli eccessi. Ed era forse proprio questo l’intento del suo “arredatore” frenetico, quello di creare sgomento, statue in pietra di tufo che si affacciano dal labirinto d’ingresso, figure animali e antropomorfe,  musicisti caprini, dame e cavalieri suini che danzano beffardi davanti agli occhi. Il coronamento del carnevalesco che cozzava all’epoca con la richiesat di un gusto neoclassico armonico e puro delle dimore signorili o forse semplicemente il  proprietario Francesco Ferdinando Gravina, architetto di una sua mitologia, voleva realizzare un percorso visivo dove l’orrido tiene lontano il male, insomma il male che scaccia il male. La villa delle bestialità, superba ed eccentrica, aveva  più di 200 statue, oggi ne restano appena 62, molte delle quali in cattivo stato di conservazione, annerite dallo smog e sbriciolate dagli anni.

Il palazzo si articola in due piani, un microcosmo con tutti i servizi e una serie di elementi che aumentavano il confort dei proprietari. Si accede al piano nobile attraverso uno scalone a doppia rampa in prezioso marmo, sotto il fastoso principesco stemma della famiglia Gravina. Poi la “Sala degli specchi”, il meraviglioso salone quadrato di ricevimento decorato in maniera lussuosa con marmi di svariato colore, con  il tetto interamente coperto di specchi che deformavano, deridendole, le figure

Antiche dimore: villa Palagonia
riflesse. Mille specchi, stucchi e decori, che aumentano la bellezza, il tutto coordinato dalla magnificenza degli arredi. Nei muri medaglioni e busti artistici raffiguranti il principe e persone di famiglia, scolpiti nel marmo. Vetri di Venezia ovunque, materiali di grandissimo effetto e bellezza che trasformano e amplificano la realtà, una vera stanza delle meraviglie.
La costruzione della villa costò al principe di Gravina centomila scudi, una cifra enorme per i tempi. Visitata da innumerevoli uomini illustri che ne aumentarono il mito tanto da inserirla come tappa obbligatorie nella proprie mete turistiche per  poter affermare senza mezzi termini di aver visitato il palazzo più originale che esiste al mondo e già famoso in Europa a forza di stranezze…” o più semplicemente per poter dire :”Anch’io sono stato a Palagonia”!

Antiche dimore: villa Palagonia
Oggi il palazzo, monumento nazionale di proprietà privata, purtroppo è in pessimo stato di manutenzione. Nel 1885 la villa fu acquistata dalla famiglia Castronovo che, grazie ai suoi eredi, ne rende possibile la visita.


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