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Anticipare o no l'ingresso alla scuola Primaria?

Da Maestrarosalba
Anticipare o no l'ingresso alla scuola Primaria?Il rientro a scuola si concretizzerà oltre che con la ripresa delle attività didattiche, con le procedure burocratiche per la formazione delle classi per il prossimo anno. La procedura avrà inizio con l'emanazione della circolare che determinerà criteri e scadenze. Se per la maggior parte delle famiglie è semplicemente un atteso momento di passaggio, per  le famiglie dei bambini cosidetti anticipatari è un piccolo dilemma. Si tratta di  quei bambini che pur compiendo i sei anni entro Aprile, hanno la possibilità di scegliere se frequentare ancora un anno alla scuola Infanzia o anticipare l'ingresso alla scuola Primaria.
La mail di una mamma che deve prendere questa decisione mi ha suggerito una serie di riflessioni che in parte ho già condiviso con lei nel risponderle e in parte vorrei esplicitare qui coi lettori e le lettrici del blog.L'ingresso nel mondo del lavoro avviene sempre più tardiQuesta è la prima riflessione che mi viene in mente strettamente collegata all'attualità. Anticipare significa fare tutto un anno prima. Anche l'università. Per finire (o non finire) nel mercato del lavoro con un anno in anticipo.
Un anno in meno di giochiI bambini, i nostri figli, diventano grandi presto, succede in un attimo che te li consegnano alla nursery e ti ritrovi partire per l'università (l'autore della frase diceva il "college" mi scuso ma non ricordo chi fosse). Quindi perchè levargli un anno di giochi, di libertà nei movimenti, un anno di scuola Infanzia e di spensiertezza?
L'ingresso ad una scuola dove, seppure il gioco rimane un modo privilegiato di apprendere (non ovunque) i bambini devono stare seduti e ascoltare per molto tempo.La scuola Primaria è comunque un ambiente di apprendimento formalizzato che ha le sue regole, immaginiamo un bambino con soli due anni di scuola Infanzia, figlio unico, che non è andato al nido, quanto tempo avrà passato a giocare con i coetanei?
I prequisitiI nostri figli ci appaiono spigliati, con un linguaggio pronto, bravi con il telecomando, con il telefonino quando sfugge al controllo, smanettoni con il computer, siamo sicuri che siano questi gli indicatori che fanno di un bambino di meno di cinque anni e mezzo circa, uno scolaro pronto per la scuola Primaria? Analizziamo con puntigliosità e distacco il disegno, ascoltiamolo attentamente quando parla, vediamo quali sono i suoi interessi, il grado nella capacità di associare, discriminare e infine controlliamo se non ha già iniziato un percorso in solitaria nell'apprendimento del meccanismo lettoscrittura (molti bambini imparano  quasi da soli), però  non dimentichiamoci che si tratta di una specie di automatismo, le vere difficoltà vengono dopo. Infine chiediamoci se esprime un talento in particolare: per la musica, le scienze, nell'apprendimento delle lingue.
I talentiChiediamoci anche con molta onestà se nostro figlio non abbia davvero un talento. Un talento espresso precocemente e se non sia il caso di sostenerlo. Intanto lo scopriamo proprio tramite l'esposizione precoce a determinate esperienze, qui la scelta della famgilia è determinante. E se nostro figlio possiede davvero un talento, la semplice iscrizione alla scuola primaria è di per se solo una scelta temporale, proprio per concedergli tempo dopo quando quell'anno protrebbe tornargli utile. Non sarà una scelta in termini di contenuti perchè la scuola è fatta per classi di bambini e si sa che i talenti proprio perchè in grado di precorrere i tempi, necessitano di maggior cura anche individuale. Facciamo l'esempio di un bambino che apprende precocemente le lingue o a suonare uno strumento musicale, la scuola Primaria è un luogo stretto per lui che sicuramente conosce più cose dei compagni.
L'esperienza
A onor del vero l'esperienza poi induce un altro tipo di valutazione: a volte sei mesi sono tanti a volte non significano nulla. Dipende dalle esperienze pregresse, dal carattere del bambino, dal tipo di educazione. In generale i bambini di oggi sono molto più svegli ma meno pronti nelle autonomie. Sanno tanto di tutto ma spesso non sanno neppure vestirsi da soli, perchè vengono anticipati dagli adulti che provvedono a tutti i bisogni.
Le autonomie sono importanti tanto quanto i contenuti perchè rappresentano per il bambino il vero saper fare. Le autonomie intellettuali non sono valutabili a questa età spesso sono solo apparenza che non si sostanzia in una vera capacità interpretativa dei contenuti.
Ci sono bambini bambini anticipatari che hanno fatto un buon percorso scolastico, altri che hanno avuto problemi. Ci sono bambini entrati regolamente ai sei anni che hanno avuto buoni percorsi scolastici e altri con percorsi meno buoni. Ci sono bambini di scuola primaria con ottimi percorsi che hanno avuto problemi dopo ed esiste anche il contrario.
Non voglio certo dire che tutto è relativo. Anzi.
Tutto è nelle nostre mani di genitori, e se è sbagliato indirizzare verso scelte dettate dai nostri mancati progetti è altrettanto sbagliato non assecondare, non promuovere le inclinazioni dei nostri figli.
Anche la scelta dell'anticipo ha senso se rientra nell'assecondare un'inclinazione vera (non presunta tale) dei nostri figli. Lo si fa guardando con il cuore ma anche con la razionalità. Accettando i nostri bambini per quello che sono e sanno.
La parola a voi cari lettori e alle vostre esperienze o idee in merito.Articolo originale di Crescere Creativamente Puoi pubblicare i contenuti in maniera parziale e con link diretto al post. In nessun caso è consentito il link diretto al download dei materiali. Per completezza di informazione consulta i Credits o contatta l'autrice.

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