Da Disgrafie (Poesie 2000-2007) di Antonio Buccelli, Edizioni Oédipus. Illustrazione di Lucia Leone.
Busillis
E allora lasciamo che il silenzio
sfiori le nostre lingue frettolose,
e che armonia sopraggiunga
tra le dita confuse, e si abbia ragione
di pensare anche il male come
ad un pensiero sublime, lasciato lì solo
a maturare, nell’attesa che un nero seme
possa diventare -un fiore bianco-
sul quale in pace morire, così come il dubbio
d’un pensiero universale attraversi
la mente di quell’uomo sicuro di sapere.
*
Giardini d’inchiostro
Poiché tutto è labirinto
scrivendo di schiena,
s’apre al silenzio
l’essere sentiero dell’altro
nell’attraversare
giardini d’inchiostro;
e non serve parlare
all’ombra per oltrepassare
voci a specchio, quando
nel gorgo di parole
riemergono solo i punti.
*
Prove dall’oltreforse
Perché finirà, quel poi
incerto destino del quando,
l’ignaro interprete dell’ora
che chissà come improvvisamente
durante niente
finiremo tutti alla deriva
d’un vento come un mai
schiantato sulla fronte,
e per quanto saremo ancora
parto di una domanda
-un qualunque che-
apostrofo del non presente,
soprattutto vivremo nell’assente
o andremo altrimenti
come se nulla fosse,
e troveremo risposte
da quel silenzio che nasce
come un pensiero strozzato
che abusato fuoriesce,
per una lacrima spremuta invano
da un’ipotesi dell’oltre forse.
*
BIOGRAFIA
Antonio Bux (pseudonimo di Fernando Antonio Buccelli) nasce a Foggia il 16 ottobre del 1982. Dopo aver terminato gli studi, coltiva esperienze lavorative in varie città italiane ed estere, ma soprattutto a Firenze e Barcellona, dove risiede dal 2007. Sue poesie sono apparse in numerose antologie (tra le quali piace citare “A sud del sud dei santi – Sinopsie Immagini e Forme della Puglia Poetica. Cento Anni di Storia Letteraria”, a cura di Michelangelo Zizzi, LietoColle Editore, Faloppio, 2013), e in diverse riviste di poesia sia nazionali che internazionali, dato che molti suoi componimenti sono stati tradotti in spagnolo, francese, inglese, tedesco e serbo. Hanno parlato e commentato positivamente sulla sua poesia alcuni tra i più importanti autori e riconosciuti critici del settore. Si occupa costantemente di traduzione dallo spagnolo di scrittori e poeti sia iberici che latinoamericani. Ha curato la traduzione del libro “Ventanas a ninguna parte” dell’autore spagnolo Javier Vicedo Alós, oltre che la traduzione di poesie scelte di autori tra i quali Leopoldo María Panero, Dário Jaramillo, Álvaro García, Antonio Cabrera, Jaime Saenz, Pedro Salinas e tanti altri ancora. È autore dei libri “Disgrafie (Poesie 2000-2007 e altre poesie)” (Edizioni Oédipus, Salerno-Milano, 2013; libro risultato vincitore della XXXVII Edizione del Premio Minturnae Poesia Giovani “Ornella Valerio”) e “Trilogia dello zero” (Marco Saya Edizioni, Milano, 2012; libro risultato finalista per l’opera edita alla XXVII Edizione del Premio Lorenzo Montano). Attualmente sta lavorando ad una raccolta di racconti e alle traduzioni di un’antologia di nuove voci della poesia spagnola contemporanea.