di Francesco Sasso
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Indubbiamente, Guido Morselli non ha ricevuto in vita il giusto riconoscimento. A riguardo, Vittorio Coletti [1] parla di «sfasatura ideologica» e di codici narrativi. Infatti, non possiamo qui ignorare che Guido Morselli ha messo in discussione ogni certezza della sua epoca, rifiutando, ad esempio, il contemporaneo idealismo filosofico, così come ogni realismo o materialismo storico. Mentre sul piano letterario, Morselli prende le distanze dalle correnti letterarie dell’epoca: dal Neorealismo e dall’Avanguardia.
Antonio Porta in un articolo del 1976, a tre anni dalla scomparsa, cercò di dare una risposta al “caso”:
«Proprio l’inconsistenza delle motivazioni dei ripetuti rifiuti, o la loro luciferina sicumera, fa nascere un sospetto, che è come il sintomo rivelatore di una malattia che non si vuol rivelare. Questo: che consciamente o oscuramente, senza poterselo confessare, si sia voluto contrastare la sua incontrastabile intelligenza di scrittore e la sua carica inventiva, che se messe bene in evidenza avrebbero relegato nell’ombra i valori «correnti». In altre parole, si è avuto paura che la buona “merce”, detto in termini commerciali, cacciasse dal mercato quella cattiva, rovesciando una antica legge di mercato. Poiché il «mercato» è dominato dalla «merce» scadente, pubblicare Morselli significava davvero gettarvi lo scompiglio e mandare a fondo tutte le monete false che ci vogliono far credere autentiche». (Antonio Porta, La storia reinventata, in «Il Giorno», 3 marzo, 1976, p.3)
Ci si trova dunque di fronte a uno scrittore “irregolare”: il che è a nostro avviso il suo principale merito. Tuttavia, dobbiamo notare che la lucidità critica, anche se forzatamente parziale, di Porta è straordinaria. Infatti, a pochi mesi dalla pubblicazione, Porta coglie bene alcuni aspetti dell’opera morselliana. L’acume critico di Porta fa trasparire una sensibilità fresca e arguta, ma anche affettuosamente attenta ai libri di Morselli
E con vivo piacere, dunque, che pubblichiamo qui quattro recensioni di Antonio Porta scritti a partire dal 1974: Santa sede a Zagarolo. Roma un anno prima del Duemila, «Il Giorno», 4 ottobre 1974, p.3; Un caso letterario che fa meditare. Il “rifiuto” di Morselli, «Il Giorno», 6 settembre 1975; Un inedito di Guido Morselli: Il comunista, «Il Giorno», 3 marzo 1976, p.3; La scomparsa dell’umanità. Recensione a Dissipatio H.G., «Il Giorno», 2 marzo 1977.
Ringraziamo Rosemary Liedl per averci inviato le recensioni e per averci concesso l’autorizzazione alla pubblicazione.
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Scarica e leggi ANTONIO PORTA LEGGE GUIDO MORSELLI. Quattro recensioni, a cura di Francesco Sasso in formato PDF
NOTA
[1] Cft. Vittorio Coletti, Guido Morselli, in «Otto/Novecento», 1979, n.5, settembre-ottobre, pp. 89-115
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