L’Italia è un paese che si vuole modernizzare per stare al passo con i tempi. SI, ma tempi di crisi. Ecco allora che 18 milioni di pensionati sono alle prese con il CUD, il certificato che serve per la dichiarazione dei redditi che dovrà essere scaricato online. Un problema, più che una semplificazione, visto che la maggior parte di loro non ha dimestichezza con informatica e computer. L’argomento viene trattato nel programma Fuori Tg3 dalla conduttrice Margherita Ferrandino insieme alle ospiti Maria Carla De Cesari, giornalista del Sole 24h e Filomena Troise, consulente Caf.
I cittadini devono telefonare o attrezzarsi con il PIN chiedendolo online. Milioni di pensionati italiani quest’anno non troveranno il loro CUD ( resoconto del loro reddito pensionistico) nella cassetta della posta. L’INPS non lo spedirà più, ma potrà essere scaricato da internet o ricevuto per posta solo dopo una precisa richiesta, mandata via mail, o attraverso un Caf.
Una novità che sta mettendo in difficoltà molti anziani che non hanno troppa dimestichezza con le nuove tecnologie, con la
“Il PIN cos’è? – online cos’é? - una cosa che proprio non ho in testa…non ne capisco niente…io non so che vuol dire online, è come un fax? – io il computer non ce l’ho – è un’altra cosa che a noi anziani non ce lo devono proporre, perché non possiamo ora, imparare il computer – rispondono sbigottiti alle telecamere di Fuori Tg alcuni di quei 18 milioni.
Il CUD potrà essere scaricato dalla posta elettronica del Pensionato, o dalla casella Pec (modalità ancora più improbabile) ovvero utilizzando le postazioni on-line messe a disposizione solo presso le sedi dell’INPS, o ancora ci si dovrà rivolgere ad un patronato o ad un intermediario abilitato.
Quindi la “scelta” dell’anziano è di munirsi della tecnologia necessaria per poter entrare in possesso del proprio CUD oppure affrontare disagi e difficoltà per affidarsi ad un servizio esterno: impresa già non semplice in città, quasi impraticabile per chi vive in piccole realtà.
L’INPS fornirà solo su web il modello per la dichirazione dei redditi, modello che, indipendentemente dalle competenze informatiche non è di facile acquisizione. L’INPS ha bloccato l’invio del modello cartaceo, parola d’ordine “risparmiare”. Non ci sono i soldi, per la carta e nemmeno per una campagna d’informazione. Come raggiungere gli anziani che non hanno possibilità di muoversi e recarsi nei punti informativi?
Sono tante le persone con pochi contatti con il mondo. Rischiano di non sapere del CUD online. Rischiano di dimenticarsi di chiederlo. Rischiano di dimenticarsi la dichiarazione dei redditi, perché per tanti la busta con il CUD nella cassetta dlla posta è una sorta di promemoria.
Per riparmiare si punta molto sulla digitalizzazione ma, sono pochi gli anziani in grado di usare il pc.
Allora c’è un numero verde, con un risponditore automantico, basta dettare la data di nascita e il proprio nome e cognome e il CUD arriverà a casa direttamente. Sfortunatamente se si ha un nome, come Magda, per esempio, tutto è più difficile…
L’INPS risparmierà circa 40 milioni di euro su carta e spese di spedizione: Ma dove andranno a finire questi soldi? L’informatizzazione è per sfoltire impiegati e funzionari che stanno a contatto con il pubblico ma come sempre si è trattato di una politica di tagli senza un investimento corrispettivo sulla popolazione.
Dunque, pensionati e INPS, c’eravamo tanto amati! Fine dell’idillio.
L’obbligo di stamparsi il CUD da soli è solo l’ultima tappa del percorso che ha visto progressivamente complicarsi il rapporto tra l”Ente di Previdenza e i suoi assistiti. L’impressione che i tagli e la spending review negli ultimi anni siano state scaricate sempre sulle spalle degli utenti finali più deboli, costretti a districarsi tra registrazioni online a PIN a 16 o 8 cifre. Per non parlare dell’obbligo di accreditare le pensioni sul conto corrente che ha gettato nel panico centinaia di migliaia di persone abituate a mettersi, pazientemente, in fila alla poste. La scure taglia spese ha gettato nello sconcerto molti italiani e il CUD è solo il terminale di questa operazione automatizzata che però non è nemmmeno stata semplificata.L’amara constatazione è che, ancora una volta, il mondo degli anziani e delle persone più vulnerabili sia stato trattato in modo miope e superficiale, senza il rispetto dei giusti tempi di adattamento e di evoluzione culturale propri di una società che si voglia definire civile.