Magazine Diario personale

apologia del sesso prematuro

Da Gynepraio @valeria_fiore

Molte persone, non necessariamente stupide o bigotte, pensano che sia sbagliato andare a letto con una persona appena conosciuta e che questo denoti mancanza di autostima: temendo di non riuscire ad attirare l’attenzione o a trattenere a sé un partner con l’intelligenza, la creanza e il buon cuore, si ricorre al corpo. Molte persone considerano il sesso come un impasto di confidenza, intimità, fiducia, magari lungamente lievitato. Insomma, che sia una finestra privilegiata sull’animo e che vada spalancata per ultima.

Dopo accurate riflessioni -operazione questa che ha paralizzato qualsiasi altra attività, perché quando penso al sesso assumo un’espressione catatonica, mi accascio ovunque mi trovi e perdo il dono del multitasking- concludo che non sono affatto d’accordo. Penso ci siano una sfilza di gesti di confidenza, intimità e fiducia che comportano un dispendio emotivo in confronto al quale cavarsi le mutande è una passeggiata. Selezione in ordine assolutamente casuale di atti che mi ingenerano terrore puro e che tendo a posticipare all’infinito:
-piangere, anche per motivi belli
-raccontare fatti e traumi dell’infanzia
-stare fisicamente male davanti ad un’altra persona
-presentare al mio ragazzo la mia famiglia, sapendo che mia madre si sentirà in dovere di baciarlo tantissimo e mio padre di imbarazzarlo per testarne la virilità
-andare a sciare/prendere lo skilift/prendere la seggiovia e rivelare che creatura sgraziata sono
-avere attacchi di fame notturna, farmi cogliere in flagrante alle 3 con in bocca un würstel crudo intinto nella maionese light

Ad esempio, se mi faccio vedere malata o dolorante, anziché rintanarmi in un cantuccio come i cani morenti, significa che ti apprezzo e mi fido di te ad un punto tale da mostrarti un disfunzionamento, un mio lato debole e corrotto. Se ti faccio conoscere mio padre, significa che ti stimo e ti ritengo una sorta di superuomo Nietzschiano. Capirete che, dinanzi a questa cose, il livello di coinvolgimento di una sveltina viene ampiamente ridimensionato.

Anzi, dirò di più. Credo che le persone in grado di fare facilmente sesso con altre persone, abbiano in realtà una considerazione alta del sé, se preferiscono gestire pragmaticamente una cosa istintiva e “caduca” come il corpo, e conservare tutto il resto ad meliora. Senza contare che la comunicazione, la condivisione e l’empatia prendono spesso strade non convenzionali, e sicuramente non uguali per tutti. Quando ho detto a voce alta questa mia posizione, una persona mi ha detto che gli uomini, una volta  ottenuto “quello che vogliono” poi non ti chiamano più.

Tanto per cambiare, non sono affatto d’accordo. Secondo me è più probabile che non chiamino più perché non sono stati bene, rischio che esiste sia nel caso in cui si scopi in un gabinetto, sia nel caso in cui si giochi a scopa in una bocciofila. E a dirla proprio tutta, uno che non ti vuole più perché dopo aver fatto sesso pensa di sapere di te tutto quello che gli serve, tendenzialmente non ha capito niente. Anzi, direi che è proprio un mentecatto povero in spirito e di spirito, quindi per me è no. Ah, dite che la seduzione è un gioco lento e le carte non vanno scoperte tutte subito? Tutte? In una volta? Smettiamola, conosco persone ricche e articolate, con tante di quelle carte che ci si potrebbe giocare una vita intera.

PS. Quando ho letto questo post di Stazzitta, mi sono sentita meno sola, nonostante la mia carne debole, i miei costumi molli e la mia solita smodata fame d’esperienza. Seguite il suo blog, che fa bene alla pelle.

Nel Gynepraio non si corrompono i giovani ma si dice solo quello che si pensa. Andate a letto quando ve la sentite. Usate sempre il preservativo.


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