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Appalti pubblici e corruzione: l'ipertrofia legislativa non è un bene.

Creato il 10 giugno 2014 da Mauro @2tredici
I 257 articoli (oltre a 43 allegati) del Codice dei Contratti Pubblici, sommati ai 359 articoli (oltre a 15 allegati) del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione non sono serviti ad evitare che scoppiasse l'ennesima "emergenza corruzione" legata alla realizzazione di opere pubbliche (Expo 2015, MOSE, ecc...)Nemmeno è servita la minaccia delle pene già previste dal Codice Penale per i reati contro la Pubblica Amministrazione.Da qui la richiesta demagogica di nuove leggi draconiane in grado di stroncare il fenomeno.Tuttavia, anziché emanare nuove norme, sarebbe forse necessario semplificare e razionalizzare quelle (troppe) esistenti. E' cosa risaputa, infatti, che l'eccessiva produzione normativa, spesso scritta male, contraddittoria, incerta e confusa, genera quel "torbido" entro il quale i soliti furbetti possono "pescare".Senza contare, inoltre, che l'ipertrofia legislativa e le difficoltà applicative ed interpretative che ne derivano sono terreno fertile anche per coloro che vogliano ritardare la conclusione dei procedimenti di aggiudicazione mediante ricorsi giurisdizionali ancorché pretestuosi.Del resto già Tacito aveva capito tutto: "corruptissima re publica plurimae leges" (moltissime sono le leggi quando lo Stato è corrotto); "multas leges nulla lex" (troppe leggi, nessuna legge).Riusciranno Governo e Parlamento a percorrere per davvero la strada della semplificazione e della chiarezza, mettendo da parte le suggestioni ghigliottinesche?

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