A 3 settimane dal 24 aprile, data in cui il giudice potrebbe dichiarare il fallimento di EUR spa e mettere in vendita il pregiatissimo patrimonio immobiliare pubblico, Carteinregola lancia un appello Ai Ministri Pier Carlo Padoan e Dario Franceschini e al Sindaco Ignazio Marino, sottoscritto da intellettuali e società civile, perchè si restituisca Roma EUR al governo comunale, pari a tutti gli altri quartieri di Roma, senza l’ingombro di una “spa” inutile e dannosa. E non ci rassicurano le dichiarazioni del Ministro Franceschini, diffuse poco fa dalle agenzie, che gli immobili devono restare «se non dello Stato, comunque pubblici» e vogliamo sapere al più presto quali sono “le diverse modalità perchè questo avvenga”*.
“Una città nella città”, recita lo slogan di Eur spa, di proprietà per il 90 % del Ministero dell’Economia e per il 10% del Comune di Roma, che gestisce un pezzo pregiato di città pubblica, l’unico su cui decide un consiglio di amministrazione e non il Comune. Una gestione che avrebbe potuto accontentarsi dei dividendi del ricchissimo patrimonio immobiliare e che invece si è spinta in una serie di imprese fallimentari, i cui segni sono sparpagliati tra le geometrie monumentali del regime fascista e del miracolo economico.
Torri sventrate, opere incompiute, voragini post esplosione, baracconi abbandonati, antri scavati sotto il laghetto. Da anni in attesa di una soluzione. E sopra tutto la Nuvola, il nuovo palazzo dei congressi interrotto, simbolo della grandeur di una gestione che voleva essere europea e che non è stata all’altezza dell’ordinaria amministrazione. Intanto, il prossimo 24 aprile un magistrato dovrà decidere se il piano di ristrutturazione finanziaria che presenterà EUR spa sarà in grado di garantire i suoi creditori, o se dichiararne l’insolvenza e avviare le procedure fallimentari. Ipotesi che dovrebbe essere remota, ma quello che sta succedendo per scongiurarla è di difficile comprensione. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze non intende coprire i 300 milioni per rimettere a posto i conti della sua società, e si parla di vendita di alcuni immobili d’importanza monumentale ad altro soggetto pubblico. Ma non si capisce perché l’operazione potrebbe essere remunerativa per INAIL – il più accreditato acquirente – e non lo sia per il Ministero dell’Economia, tanto più che gli immobili sono vincolati e dovrebbe essere impossibile per qualsiasi nuovo proprietario cambiarne la destinazione.
Dopo le vicende di Mafia Capitale, che si aggiungono ad altre indagini che coinvolgono l’ex Presidente Mancini, che è stato alla guida di un consiglio di amministrazione tuttora in carica, e che, pur in scadenza, dovrebbe presentare il fatidico piano di salvataggio, riteniamo un preciso dovere dei Ministri delle Finanze Padoan, dei Beni Culturali Franceschini e del Sindaco Marino aprire un nuovo capitolo della storia dell’EUR, all’insegna della trasparenza e dell’interesse pubblico.
Per questo chiediamo che, prima di avviare qualunque iniziativa – piano, vendite e salvataggio – si proceda a una profonda riforma, restituendo l’EUR al governo comunale, pari a tutti gli altri quartieri di Roma, senza l’ingombro di una spa inutile e dannosa. E sia il Comune a predisporre un piano per il rilancio economico e culturale dell’EUR, garantendone la sostenibilità, all’insegna della trasparenza e della partecipazione dei cittadini.
Carteinregola
Vezio De Lucia, Vittorio Emiliani, Edoardo Salzano, Maria Pia Guermandi, Enzo Scandurra, Tomaso Montanari, Anna Donati, Domenico Finiguerra, Paolo Maddalena, Pier Luigi Cervellati, Andrea Emiliani, Lucinia Speciale, Paola Elisabetta Simeoni, Umberto D’Angelo, Gigliola Fioravanti, Mariella Guercio, Linda Giuva, Giovanna Merola, Rita Paris, Irene Berlingò, Associazione Assotecnici, Sergio Vasarri, Paola Nicita, Elisabetta Forni, Cettina Mangano, Luca Bellingeri, Sandro Roggio, Paolo Baldeschi, Maria Paola Morittu, Alberto Asor Rosa, Amatel’architettura, Luciano Manuzzi, Manlio Lilli…
(l’appello è stato diffuso il 1 aprile 2015)
* EUR SPA, FRANCESCHINI: IMMOBILI RESTINO DELLO STATO O PUBBLICI
OMR0115 3 OMP POL TXT Omniroma-EUR SPA, FRANCESCHINI: IMMOBILI RESTINO DELLO STATO O PUBBLICI (OMNIROMA) Roma, 01 APR – «In alcuni incontri abbiamo chiarito che non ci può essere un’ipotesi di alienazione ai privati ma che in ogni caso gli immobili devono restare nell’ambito di proprietà del perimetro pubblico, ci sono diverse modalità perchè questo avvenga». Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, rispondendo in aula alla Camera ad un’interrogazione su Eur spa del deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli. Secondo Franceschini gli immobili di pregio devono quindi restare «se non dello Stato – ha detto – ma comunque pubblici». Il ministro non ha toccato la questione «ricapitalizzazione» della società Eur spa, uno dei punti affrontati nell’interrogazione, poichè, ha spiegato, relativamente «alla situazione debitoria di Eur spa ha già risposto il ministro Padoan. Concordo – ha detto – che gli edifici hanno un alto valore storico, artistico e sono un pezzo di architettura italiana importante, in un quartiere che è assolutamente intenzione del mio ministero e anche dell’amministrazione comunale, rivalutare e rivitalizzare soprattutto dal punto di vista della possibilità di ospitare un polo museale che abbia capacità attrattive di turismo molto maggiore di oggi. Per fare queste cose – ha continuato – è evidente che quegli immobili devono restare destinati all’utilizzo che hanno oggi, archivio di Stato e alcuni musei dello Stato e del Comune e devono restare nell’ambito del perimetro pubblico della proprietà». xcol6 011615 APR 15