Nei giorni scorsi, confrontandomi con una dottoressa dell’ASL locale, parlando di pratiche mediche, cure e sanità – nell’ambito di un discorso più articolato – la dottoressa mi ha confessato le sue perplessità sui centri medici degli Stati Uniti.
«Io se dovessi o potessi scegliere - mi ha detto - non mi farei mai curare negli Stati Uniti. Le strutture sono valide, ottimi medici ma se non hai un’assicurazione che copra le spese, negli Stati Uniti muori. Il nostro sistema sanitario avrà tante pecche ma garantisce assistenza a tutti e non lo dico perché ci lavoro. Io mi farei curare e farei curare i miei figli in Italia».
Per non scatenare o alimentare una polemica, mi sono limitato ad ascoltare le sue parole senza controbattere. Poi ho pensato alle sue parole e ho cercato di capire quanto potessero rispecchiare la realtà. Per confrontare due società o, nel caso specifico, due sistemi sanitari, dovrebbero essere portati a parità di condizione per capire quale dei due funziona meglio.
Nella ricerca mi sono imbattuto in un articolo che da novembre dello scorso anno ha iniziato ad essere diffuso su internet, scandalizzando la maggior parte dei lettori, me compreso. Un ragazzo statunitense di 20 anni a novembre dello scorso anno si è sottoposto ad un semplice intervento di appendicectomia in una struttura di Sacramento, in California.
Al momento delle dimissioni, come avviene negli ospedali americani, gli è stata presentata la fattura per la prestazione medica per un ammontare di 55mila dollari (quasi 40mila euro). La sua assicurazione, anzi – per la precisione quella del padre – ha coperto buona parte delle spese, ma non tutte quindi il conto da pagare è sceso a 11.000 dollari (circa 8000 euro) per una permanenza nel blocco operatorio di circa 2 ore, tra pre-anestesia, anestesia, intervento e risveglio.
Un costo oscenamente alto, documentato e pubblicato sul web.
E, di seguito, il dettaglio dei costi:
E’ seguito un interessante dibattito in cui utenti di altri paesi, Australia, Canada e Malesia hanno portato la loro esperienza riguardo le cure mediche ricevute in patria:
E poi ancora due testimonianze, di altri cittadini americani alle prese con problemi di salute più gravi. Al primo è stato diagnosticato un cancro e non era coperto da assicurazione perché ancora studente. Dopo aver abbandonato gli studi per curarsi, dopo quattro anni i costi per le pratiche mediche sono arrivati a 150.000 dollari più altri 50.000 per gli esami di routine ed è stato costretto a dichiarare bancarotta.
L’altra testimonianza parla del cugino dell’utente, deceduto per non aver potuto far fronte alle spese mediche per curare un tumore. Dopo due anni di cure le spese ospedaliere superavano i 500.000 dollari e l’assicurazione ha deciso di bloccare i pagamenti nonostante le suppliche del padre.
A questo punto e alla luce dei fatti, come paragonare i due sistemi? Cosa ne pensate?