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Apple ancora preda di vecchie pratiche di controlli sui dipendenti

Creato il 31 luglio 2013 da Nicolamisani
Qualche anno fa Luxottica tentò di proibire agli operai di entrare in fabbrica con qualsiasi borsa che non fosse di plastica trasparente. Lo scopo era evitare che gli operai, dopo avere lasciato cadere qualche occhiale Ray Ban o Giorgio Armani per sbaglio nella borsa, poi uscissero dalla fabbrica senza accorgersene. La rivolta dei sindacati, indignati che agli operai fosse tolta la privacy sui contenuti personali delle proprie borse, obbligò Luxottica a fare marcia indietro. Peraltro la politica della borsa trasparente sarebbe stata più simbolica che efficace, perché gli operai potevano comunque lasciare cadere per sbaglio gli occhiali dentro le mutande.
Leggo oggi che anche Apple ha dipendenti distratti ed è costretta a tenere i commessi in coda mezzora quando escono dai negozi per perquisirli. Alcuni di loro le hanno fatto causa perché la mezzora non è retribuita.
Former Apple store employees in New York and Los Angeles have filed a class-action lawsuit charging that they were forced to wait in line for 30 minutes a shift for their bags to be searched for stolen goods. They say that they are not paid for the time standing in line, which amounts to $1,500 a year. [...]
Apple declined to comment. “We don’t comment on pending litigation,” said Amy Bessette, an Apple spokeswoman. But the company is not alone with this type of lawsuit in the retail business. Forever 21, the clothing retailer, was sued last year by its employees who said they were kept at stores during lunch breaks so their bags could be searched.
Apple’s retail stores take in more money per square foot than any other United States retailer (NYT: "Apple Sued by Former Retail Workers for Unpaid Wages").
Capisco niente di tecnologia, ma mi chiedo se non ci sia qualche mezzo per risolvere il problema che non risalga agli antichi romani.Nicola Misani su Twitter: Segui @nicolamisani

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