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Apple può essere utile per lo scrittore esordiente?

Da Marcofre

Tutto nasce da una riflessione generata da un post di Lucio Bragagnolo. Si parla di Apple, e della sua home page. Lì sono presenti tre prodotti che al momento non sono in vendita. Lasciamo da parte il fatto che è un’azienda e bla bla bla.
Tutti insegnano che la home page è l’elemento numero uno per vendere. Deve essere curata, e mostrare sempre i prodotti di punta della società.

Qui invece abbiamo l’infrazione di questa regola.
Cosa c’entra coi libri? Parecchio forse. Ecco il mio pensiero, che poi cercherò di illustrare meglio.
Se scrivi, devi prima di tutto dimostrare che persona sei.

Molti credono, a torto, che sia sufficiente aprire un blog e poi ripetere ossessivamente:

Compra il mio libro

Compra il mio libro

Compra il mio libro

A questo aggiungono una pagina su Facebook dove tanto per cambiare ci sarà scritto: “Compra il mio libro”. Su Twitter è possibile scovare questi tipi che scrivono “Compra il mio libro”. È legittimo si capisce, e ciascuno, come ripeto sovente, è libero di agire come meglio crede. Non è escluso che si ottenga qualcosa (e chi legge potrebbe citarmi il caso dell’ormai arcinota Amanda Hocking).

Temo che però occorra tenere in considerazione un fatto, nudo e crudo.

Le persone di imbonitori ne hanno a sufficienza e non vogliono trovarseli tra i piedi anche quando girano sul Web. Se poi chi scrive è un illustre sconosciuto che ripete quanto è bello scrivere (per me è un clamoroso falso, ma lasciamo correre), che ha sempre sognato scrivere (mah, io da piccolo volevo fare il camionista. In alternativa guidare le ruspe), e che sta scrivendo un altro libro… Ho parecchie perplessità.

Se mi chiedi i soldi per entrare in possesso del tuo libro, desidero almeno conoscerti meglio. Come la pensi? Pensi?
In parole povere parlo ancora e sempre di conversazione. Naturalmente perché abbia una qualche utilità ci deve essere una personalità, una testa che discute, si confronta, non ha timore di chiedere. Posso garantire che si tratta di ingredienti rari.

Se si ha il talento (il 95% degli aspiranti scrittori NON lo ha perché costui non è democratico), si costruisce attorno a sé un’autorevolezza preziosa. Che bisogna essere capaci a gestire, e che si può disintegrare con facilità.

Alla fine, se si riesce a raggiungere l’agognato traguardo della pubblicazione non è necessario trascorrere le giornate a ripetere:

Compra il mio libro

Compra il mio libro

Compra il mio libro

Non solo perché ci sarà un ufficio stampa che lo farà per noi (forse). Se c’è la storia, il talento e la fortuna, il libro sgambetterà verso il pubblico da sé.


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