Art News è a Parigi per una mostra su Jean-Léon Gérôme e a Firenze per un reportage sulla mostra “I Grandi bronzi del Battistero – Rustici e Leonardo”, l`ospite in studio è Giovanni Puglisi, presidente della commissione italiana per l’Unesco.
“Jean-Léon Gérôme – La storia in spettacolo” è la prima monografia organizzata a Parigi dalla morte dell`artista nel 1904, mostra l`opera di Gérôme sotto tutti i suoi aspetti, pittore, disegnatore e scultore e sottolinea il singolare rapporto che egli mantenne con la fotografia. Un pittore le cui immagini dell’Oriente sono così esatte da metter il timbro della verità sulla fantasia, un pittore vero, contemporaneo, un grande artista che ha dovuto aspettare un secolo per essere esposto nella sua città.
Nell’esplosiva Parigi osò contestare gli impressionisti mostrando una ostilità verso quella che considerava una “moda decadente” che gli costò l’etichetta di reazionario, proponendo dipinti con una varietà di argomenti e di temi di grande originalità, fondendo il vecchio stile classico con la contemporanea obiettività del Realismo e divenendo il precursore nell’immaginario europeo e americano dello stile dei colossal di Hollywood. Uno dei quadri più famosi e conosciuti in tutto il mondo è “Pollice Verso” che è una frase latina, che significa “con un pollice alzato”, che veniva utilizzato nel contesto di combattimento dei gladiatori. Si riferisce al gesto della mano usata dagli antichi romani per esprimere un giudizio su un gladiatore sconfitto. Si tratta di una grande tela che parla dell’impero romano in tutta la sua gloria e la malvagità e raffigura le Vestali che abbassando il pollice decretano la morte di un gladiatore caduto nell’arena.Al Bargello a Firenza la mostra che viene dedicata a Giovanfrancesco Rustici, scultore nato nel 1475 a Firenze, formatosi nel celebre Giardino di San Marco sotto la protezione di Lorenzo il Magnifico, erede di Leonardo, di cui fu allievo, collaboratore e grande ammiratore. Punto focale della mostra è il capolavoro del Rustici, la “Predica del Battista”, gruppo scultoreo di tre grandiose figure in bronzo alla cui progettazione e realizzazione partecipò Leonardo da Vinci e che fu innalzato sopra la Porta Nord del Battistero fiorentino nel 1511.La mostra ricostruisce per la prima volta la personalità artistica del Rustici presentando una rassegna pressoché completa delle sue opere (invetriati, marmi, terrecotte, dipinti e altri bronzi di medie e piccole dimensioni), a testimonianza della sua grande versatilità tecnica e delle caratteristiche del suo stile. Opere suggestive che mostrano il modo di rappresentare la realtà dell’allievo di Leonardo e il grande desiderio di imitazione della potenza, della forza e della tensione presente nel talento del suo maestro.
Il presidente della commissione italiana per l’Unesco Giovanni Puglisi ci spiega che le opere artistiche italiane costituiscono una buona parte del patrimonio culturale dell’Unesco e che oggi dobbiamo salvarle dall’incuria dell’uomo, una guerra del bene contro il male, perché è un “passato che si fa futuro”.
Cosa unisce la Ferrovia Retica nei passaggi di Albula e Bernina alla necropoli etrusca di Cerveteri e Tarquinia? E i Trulli di Alberobello con i monumenti paleocristiani di Ravenna? Nulla, se non il fatto che queste meraviglie artistiche o paesaggistiche sono siti Unesco, in Italia, parte dei 920 che costituiscono il patrimonio mondiale.
A questi va aggiunto il patrimonio culturale immateriale, come le tradizioni orali, le lingue, le arti performative, le pratiche sociali e rituali, le conoscenze che riguardano la natura, l’universo e le abilità artigiane.
Eppure in Italia abbiamo una “lista rossa” di siti a rischio finiti nel mirino degli esperti Unesco come Pompei ad esempio, dove c’è solo un archeologo responsabile di un intero Parco archeologico: “In Italia ci vuole una scelta strategica da parte della politica che consideri i beni artistici prioritari in quanto fonte di ricchezza e volano per l’economia. Quando avremo un governo che metterà la cultura tra le prime cinque priorità in agenda, allora potremo dire di esser diventati maggiorenni”.Il nostro patrimonio non è adeguatamente sostenuto dimenticando che tale risorsa non solo fa arrivare denaro ma, il consumo del bene culturale è indispensabile al benessere dell’individuo, la ricerca del “bello” e il processo creativo, in tutte le declinazioni, producono benessere e l’industria culturale e creativa ci permette di vedere il cuore di un artista che ha nascosto dentro l’opera, rendendo visibile quello che altri non vedono attraverso segno e/o immagine. L’arte è la dimensione che ci mette in relazione con le nostre emozioni, le nostre angosce o le nostre gioie.