Magazine Maternità
Sono riuscita a "fare l'Appennino" da sola, che quando i parenti mi hanno chiesto con che mezzo ero venuta in giù erano tutti meravigliati della risposta.
Siamo partite di buon'ora, alle otto eravamo in auto, alle dieci e mezza eravamo arrivate.
Io ero sudata mollemezza, come mortadella lasciata al sole (copyright by TQF).
La Purulla era fresca e pettinata: si era addormentata a Ferrara, a suon di shhh shhh. Mi sentivo molto la Bjork, con tutti quegli shhh, ma sono efficacissimi in auto, quando proprio non posso prenderla in braccio e farla addormentare.
Ho visto dozzine di TIR che trasportavano prefabbricati verso le zone terremotate.
Ho visto porte aperte sulle brandine che eran lì ad aspettare che qualcuno ci dormisse.
Mi sono sentita fortunata.
Dopo Bologna c'è un pezzo di autostrada bellissimo, tutto verde, e poi si arriva nell'incubo di ogni automobilista. Non per la strada in sé, che sarebbe pure bella da guidare e con un bel panorama da ammirare, ma per i camionisti e gli autisti di pullman che sorpassano. Cazzo (scusate).
Vanno piano, al massimo a 70, la strada è piena di curve, ci mettono dieci minuti a superare e altrettanti a rientrare. Ma che sorpassi a fare, caro autista? Ti stufi forse di guardare un certo portellone posteriore e vuoi cambiare panorama? Evita, no?
Una volta giunte, non abbiamo fatto in tempo a smontare dall'auto ed essere accolti dai miei che sono venuti a trovarci dei loro amici, accompagnati dalla nipotina che ha nonmiricordopiù quanti mesi più della Purulla. Lei le è corsa incontro, cercando di baciarla, quella si è scostata, non dava confidenza. La Purulla le ha portato libri e giocattoli, lei niente. E' stata tutto il tempo in braccio alla su' nonna. Spero che la Purulla resti socievole com'è.
Sembra aver riconosciuto la casa, anche se mi sembra strano, perchè c'era stata solo una volta, ormai tredici mesi fa. Forse era rassicurata dal fatto che ci fossimo sia io che i nonni, fatto sta che si è ambientata subito, trovando nuovi rituali e spunti di gioco.
L'unica cosa, ma l'avevo già notata a casa, è che lei riesce a sentire le sirene dell'ambulanza e simili almeno un minuto prima che il resto della famiglia se ne accorga. Si tappa le orecchie con aria preoccupata, senza piangere.
Abbiamo fatto una bella passeggiata in pineta
e abbiamo mangiato il gelato dividendo il tavolino con un'altra famiglia, che aveva con sé una bimba di quindici mesi.
Poi ci sono state le visite di un po' di parenti.
Lei si è addormentata alle dieci, praticamente in piedi.
Giovedì siamo andati vicino ad Aulla, a trovare i migliori amici dei miei.
Lungo la strada ho visto dopo tanti anni le Alpi Apuane, che non ricordavo.
Praticamente un ciuffo di panna in mezzo alle montagne. Uno spettacolo meraviglioso.
Avendo anche loro un nipotino, che ha un annetto più della Purulla, i nostri amici avevano la casa piena di giocattoli. La Purulla avrà pensato che fossimo arrivati nel paese dei balocchi.
Un giardino bello grande, affetto e ospitalità hanno fatto da cornice a una splendida giornata.
Poi è arrivato anche il nipotino, che però ha passato il tempo a preoccuparsi che la Purulla si impadronisse dei suoi giochi. I tentativi di approccio della Purulla sono falliti anche questa volta. Peccato.
Trovo comunque sempre più conferma alla mia idea, che le teorie sulla socializzazione dei bimbi al di sotto dei tre anni siano delle emerite cazzate.
Tornando a casa la Purulla si è addormentata, e io mi sono goduta il panorama, osservando i ciuffi di ginestre sulle montagne brulle.
Il giorno dopo ho assistito al solito pellegrinaggio di signore giovani e meno giovani nella nostra via (c'era un giardiniere nerboruto che lavorava nella casa di fronte alla nostra, mi è venuto in mente Desperate Housewives, anzi nel frattempo hanno trasmesso il finale di serie, stasera ne guarderemo la registrazione).
Poi sono andata a fare un giro in centro, distante meno di dieci minuti a piedi.
Mi sono concessa un acquisto frivolo, il braccialetto Cruciani a forma di farfalla, color lilla.
Ho ammirato le vetrine. Mi è dispiaciuto che non fosse Pasqua, altrimenti dal Giovannini avrei potuto guardare le uova mirabilmente decorate.
Pur essendo da sola, guardando i cani mi veniva da dire BA BA!. Sono purullodipendente. E' grave, dottore?
Nel pomeriggio siamo andati a trovare la cugina del mio Babbo a Livorno. Ha ottantun anni ed è ancora bellissima. Fate conto che era praticamente la sosia di Esther Williams, con in più la particolarità di avere un occhio verde e uno azzurro.
Abbiamo guardato le foto di quando erano tutti giovani, c'erano anche la Nonna Pina e il Babbo in costume da bagno (di lana). Mi sono un po' commossa.
Durante i viaggetti in auto sono stati decisamente utili gli ABBA, evocati spesso e ascoltati ancor più spesso. La Purulla, i miei genitori ed io che cantiamo e mimiamo le canzoni degli ABBA in auto sarà uno dei più bei ricordi della mia vita.
Venerdì sera è arrivato IlMioAmore e ieri siamo andati al matrimonio, ma di questo scriverò in un altro post.
Buon inizio di settimana a tutti, mi siete mancati! La connessione col cellulare era lenta, sono a malapena riuscita a leggere, di scrivere c'è stato proprio verso.
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