Nel precedente post Ipotesi per un nuovo approccio ad Apocalisse ho descritto le linee generali per tracciare un diverso schema interpretativo di Apocalisse. Adesso con esso tento l'esame specifico di una chiesa: Pergamo. In particolare cercherò di incrociare il dato storico con il contenuto che si crea distribuendo i singoli eventi che riguardano la chiesa in esame secondo il criterio suggerito nel post linkato.
Innanzi tutto osserviamo il contenuto dello schema in calce. Pergamo rappresenta le fonti delle acque la cui sede naturale e il sottosuolo. L'acqua nella Bibbia simboleggia la sapienza come si evince dal Siracide:
...fa traboccare l'intelligenza come l'Eufrate
e come il Giordano nei giorni della mietitura;
25 espande la dottrina come il Nilo,
come il Ghicon nei giorni della vendemmia.
26 Il primo non ne esaurisce la conoscenza
né l'ultimo la può pienamente indagare.
27 Il suo pensiero infatti è più vasto del mare
e il suo consiglio più del grande abisso.
28 Io sono come un canale derivante da un fiume
e come un corso d'acqua sono uscita verso un giardino.
29 Ho detto: «Innaffierò il mio giardino
e irrigherò la mia aiuola».
Ed ecco il mio canale è diventato un fiume,
il mio fiume è diventato un mare. (Sir. 24,24-29)
Adesso non rimane che cercare la coerenza tra questa prima ipotesi e gli altri passi di Apocalisse, distribuiti in questa chiesa secondo lo schema proposto. Passiamo quindi al terzo sigillo.
In esso compare il cavallo nero e il suo cavaliere ha una bilancia in mano con la quale stabilisce regole precise per i prodotti della campagna, da sempre legata al regime delle fonti in particolare, delle acque in generale. Sembra che il cavaliere annunci tempi di parsimonia, anche se non di carestia. A mio parere siamo al primo passo dei castighi divini attraverso le acque. Segue il secondo e più grave ammonimento.
Con il suono della terza tromba, cade una stella dal nome Assenzio che rende un terzo delle acque potabili amare. Molti uomini ne moriranno. Torniamo per un attimo alla lettera indirizzata alla chiesa di Pergamo, e facciamo attenzione a quanto scritto a proposito dell'urgenza dottrinale che in essa si pone. Pergamo sembra alle prese con dottrine idolatre: la sapienza divina, di cui essa è simbolo secondo il mio schema, è inquinata da una sapienza antagonista a Dio. Del resto ciò trova conferma nella presenza in Pergamo della seconda bilioteca dell'epoca e nella presenza, come dea protettrice della città, di Atena, dea della sapienza pagana. Le derive dottrinali sono la tentazione e il problema di Pergamo, in cui "le fonti di acqua viva" del Vangelo, sono rese impure da un "sapere" pagano. Ecco allora che le acque amare causate dlla caduta della stella chiamata Assenzio richiamano Geremia 9,12-15 in cui si legge:"
Ha detto il Signore: «È perché hanno abbandonato la legge che avevo loro posto innanzi e non hanno ascoltato la mia voce e non l'hanno seguita, 13 ma han seguito la caparbietà del loro cuore e i Baal, che i loro padri avevano fatto loro conoscere». 14 Pertanto così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Ecco, darò loro in cibo assenzio, farò loro bere acque avvelenate; 15 li disperderò in mezzo a popoli che né loro né i loro padri hanno conosciuto e manderò dietro a loro la spada finché non li abbia sterminati.
In questi versetti compaiono termini quali Baal, acque avvelenate e spada, che si inseriscono perfettamente nello schema da noi proposto, compresa la spada, arma esplicitamente citata nella lettera. Lo schema che ho suggerito quindi non ci getta in uno scenario indecifrabile, ma coerente. Vediamo adesso quanto accade con la terza coppa.
Con questo flagello si compie il più grave castigo: le acque si trasformano in sangue come nella prima piaga d'Egitto (cfr Esono 7,14 ss.). Ma ciò che deve essere sottolineata è la presenza di un altare dal quale sale la voce che santifica l'opera di Dio, cioè le acque trasformate in sangue. La presenza dell'altare nei versetti in questione corrisponde perfettamente al dato storico che ci dice che a Pergamo era collocato l'altare a Zeus soter (salvatore). Siamo quindi in presenza di un culto antagonista al Salvatore, all'Agnello come denunciato esplicitamente nella lettera indirizzata a Pergamo, un culto che ha versato il sangue di santi e profeti.
La presenza dell'altare pagano è un dato storico importantissimo per comprendere che lo schema da me proposto non è arbitrario. Gli effetti della terza coppa, che tutti gli esegeti distribuiscono a pioggia sulle sette chiese, accadono in Pergamo. Questa perfetta corrispondenza tra dato storico e versetto apocalittico che contrappone l'altare di Dio a quello pagano ci dice che il mio schema funziona e che in realtà Apocalisse è strutturata in maniera ben diversa da come è stata studiata sin ora. Insomma gli eventi (sigilli, trombe, coppe etc.) accadono in maniera precisa e circostanziata chiesa per chiesa.
Ricapitolando: siamo partiti da una chiesa che rappresenta le fonti delle acque e quindi la sapienza divina. Abbiamo visto che Pergamo era un centro culturle pagano e sede dela seconda biblioteca al mondo, trovando così conferma allo schema proposto nel dato storico. Successivamente abbiamo rilevato come l'aver fatto di Pergamo la sede delle fonti delle acque/parola di Dio ci abbia messo di fronte a eventi che si concentrano tutti su fiumi e sorgenti. Da ultimo abbiamo l'evidente fondatezza dello schema soffermandoci sull'impossibile casualità della presenza nei versetti della terza coppa, versata secondo il mio schema su Pergamo, di un altare in opposizione a quello pagano indicato dal dato storico.
Schema interpretativo degli avvenimenti inerenti Pergamo
CHIESA PERGAMO
SIMBOLO FONTI ACQUE (Ap. 14,7)
LETTERA
All'angelo della Chiesa di Pèrgamo scrivi:
Così parla Colui che ha la spada affilata a due
tagli: So che abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hai rinnegato la mia fede neppure al
tempo in cui Antìpa, il mio fedele testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di satana. Ma ho da rimproverarti alcune
cose: hai presso di te seguaci della dottrina di Balaàm, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d'Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad
abbandonarsi alla fornicazione. Così pure hai di quelli che seguono la dottrina dei Nicolaìti. Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore
darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve. (Ap. 2,12-17)
SPIRITO SAPIENZA
SIGILLO Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: «Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati» (Ap. 6,5)
TROMBA Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute amare. (Ap. 8,10)
COPPA
Il terzo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle
acque, e diventarono sangue. 5 Allora udii l'angelo delle
acque che diceva:
«Sei giusto, tu che sei e che eri,
tu, il Santo,
poiché così hai giudicato.
Essi hanno versato il sangue di santi e di profeti,
tu hai dato loro sangue da bere:
ne sono ben degni!».
Udii una voce che veniva dall'altare e diceva:
«Sì, Signore, Dio onnipotente;
veri e giusti sono i tuoi giudizi! (Ap. 16,4-7)