Argomento trita e ritrita quello di aprire un blog di viaggi per fare soldi, ma c’è ancora gente che ci crede e che, ancora prima di pubblicare qualcosa, già pensa alla sua monetizzazione. Smettiamola di vivere nel paese dei balocchi, dove il web viene visto come una sorta di El Dorado virtuale, dove sembra basti fregare il prossimo per farci due soldi sopra, vero che noi italiani abbiamo una preoccupante capacità nel farlo, ma la realtà, questa volta è completamente diversa.
Con questo non voglio dire che non sia possibile riuscire a farci due soldi, chi non farebbe la firma per scrivere dei propri viaggi ed essere pure pagato per farlo? Se mi dicessero “ti pago per scrivere quello che vuoi”, sarei già con la penna in mano, ma quello che si trova in giro è ben diverso da ciò che sogniamo, dunque bisogna reagire di conseguenza. Ho già espresso la mia opinione riguardo i post sponsorizzati, in cambio di viaggi gratuiti, e da lì non mi schiodo, la mia etica professionale è ciò di cui più vado fiera ed è per questo che invito chiunque mi scriva, chiedendomi consigli, di non vendersi per due spicci.
Partendo dal presupposto che aprire un blog per fare soldi è l’approccio peggiore che si possa scegliere, i modi per fare qualche soldo online ci sono e sono spiegati in maniera egregia da Giulia Raciti nell’articolo Come guadagnare con un blog di viaggi (e non), quindi non mi dilungherò nell’illustrarveli.
MA SE NON CI POSSO GUADAGNARE PERCHÉ APRIRE UN BLOG?
Domanda lecita, se ancora non si ha capito qual è la vera funzione del blog. Il blog, di qualsiasi categoria sia, è una vetrina, una sorta di portfolio online che va ad alimentare la brand reputation dell’autore, che va coltivato giorno dopo giorno, con costanza e, soprattutto, con passione. Meglio un articolo in meno, che un articolo scritto alla carlona e dai contenuti inutili o banali.Questa è la mia opinione a riguardo, ho già spiegato il perchè io abbia deciso di intraprendere questa strada, aprendo un blog di viaggi, ma vi suggerirei un post di Riccardo Esposito che parla proprio delle motivazioni per cui è opportuno aprire un blog, anche se la possibilità di monetizzarlo, per lo meno in Italia, è abbastanza lontana dalla realtà.
“BLOG CE NE SONO TROPPI, NON INIZIARE NEANCHE”
Se posso permettermi, non ho mai sentito una cagata più grossa di questa, è come dire ad commerciante di non aprire la sua attività in un dato luogo, perchè attorno ce ne sono altre 3 simili. La “concorrenza”, se proprio vogliamo chiamarla così, c’è e ci sarà sempre, ma ognuno di noi ha una visione diversa del viaggio, lo vive in maniera personale e proprio per questo motivo, non può essere uguale a quella che posso avere io, Tizio, Caio o Sempronio.
Distinguersi è fondamentale, tutti quanti sono bravi a scrivere 5 cose da vedere a Timbuctù facendo copia incolla da Wikipedia, tutti sono bravi ad andare a Parigi e vedere quelle quattro cose che la guida turistica suggerisce di vedere, ma le sensazioni, le impressioni, i dettagli, sono cose che una semplice guida non potrà mai dare e trasmettere.
IL MIO CONSIGLIO
Buttatevi! Guardate me (ok, magari non sono il migliore esempio da fare, però…) aperto questo blog nel luglio 2012, senza avere la minima idea di dove mi avrebbe portato e ora non potrei essere più felice di averlo fatto. Grazie al blog ho trovato lavoro come web writer e ho (parzialmente) realizzato il mio sogno di rendere la scrittura il centro della mia vita (oltre ai viaggi, quelli non si toccano!).
Scherzi a parte, so di non essere in testa alle classifiche dei top blogger italiani, di non avere un Media Kit da capogiro e di avere delle idee un pochino estremiste riguardo l’etica professionale del blogger (spesso non condivisa), e per questo non dovevo aprire un blog di viaggi? Ma per favore…