Magazine Diario personale
La mamma del Paparotto Gigiotto ha avuto un infarto.
È stata operata e sta recuperando sdraiata in un letto di terapia intensiva.
Stiamo passando ore critiche che determineranno il suo domani, ed intanto aspettiamo.
Personalmente non ho un legame affettivo tale da essere dispiaciuta ed in pena per lei, però mi strugge Paparotto Gigiotto, che è al suo capezzale pieno di premure e di senso di colpa per non aver agito in modo più incalzante.
Lei non è stata una "nonna-nonna", nessuna grossa dimostrazione di affetto, non una presenza presente nella mia infanzia, nessuna partecipazione speciale nella mia esistenza o in quella di Jn...
È una donna dal carattere aspro, poco incline al sentimentalismo, assolutamente allergica a dimostrazioni affettuose di ogni genere e sorte, l'hanno temprata le asperità della vita.
La poliomielite che l'ha colpita da bambina e della quale si è portata appresso il peso di un handicap; una vedovanza precocissima con un figlio di 3 anni ed una di 4; le difficoltà economiche perpetrate...
Dio solo så quante volte siamo arrivate a parole grosse, lei in particolar modo, perché esulava da lei il concetto di accomodanza.Mi ha detto cose irripetibili mostrandomi si il suo sdegno, ma anche la sua anzitempo lezione: la libertà!
Una donna di 86 anni, privilegiata da ragazza perché aveva fatto le superiori, ormai logorata dalla senilità, ha l'aspetto fiero di chi si stacca dalla tradizione e dalle convenzioni a beneficio e discapito dei presenti.
Un inno, il suo, alla totale libertà di agire, parlare e comportarsi, che l'aveva condotta all'isolamento, che però lei viveva come un premio...
Era moderna in un modo che non andrà mai di moda, per fortuna o purtroppo.
Volente o nolente le devo quello che è l'uomo più importante della mia vita, che ora si fa piccolo e si farebbe cullare volentieri da braccia che non l'hanno fatto che di rado; ma che, pur senza una canonica famiglia alle spalle, ha saputo iniettare un così profondo senso del valore a me e Jn, il suo patrimonio genetico e morale.
Ma non è solo questo che me la fa ricordare con un velo di gratitudine: penso che anche lei, con le sue aspre intemperanze abbia contribuito a farmi uscire da un guscio che non so se ho mai avuto.Penso che lasciare una dimostrazione di indipendenza femminile come lo è stata la sua, sia non da tutti, nonostante le lacune e l'anaffettività...
Penso che era troppo poco "lei" nell'ultimo periodo, e che come le aquile, non volesse rimanere incastrata in un ambiente dove le sue ali non potessero spiccare il volo...
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