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Arancio: amaro o dolce?

Creato il 10 dicembre 2011 da Rossellagrenci

ARANCIO: AMARO O DOLCE?

Lo sapevate che….

Se l’arancio dolce rappresenta un alimento di elevato interesse nutrizionale, l’arancio amaro, proprio perchè “amaro”, è utilizzato prevalentemente come ingrediente tipico di molti prodotti cosmetici e fitoterapici. A tale scopo si utilizzano la scorza dei frutti, le foglie ed i fiori raccolti prima della loro apertura.

Originario dell’India, questo albero (Citrus aurantium) cresce in regioni a clima subtropicale, compresa la Spagna ed il Sud Italia.

L’infuso di fiori o di foglie (5 grammi di fiori in 250 cc di acqua bollente per dieci minuti), è consigliato ai sofferenti di insonnia; quello preparato con le scorze agevola invece la digestione, stimolando la secrezione cloro-peptica sia per il sapore percepito dalle papille gustative della lingua, che per il contatto degli oli essenziali sulla mucosa gastrica.

Sempre dalla buccia, si ottiene l’olio essenziale di arancio amaro, dotato di proprietà antinfiammatorie e disinfettanti. Una piacevole essenza, chiamata Néroli, viene ricavata anche dai fiori.

Troppo amara per essere mangiata fresca, la polpa di questo agrume rappresenta un ingrediente tipico delle marmellate e viene utilizzata anche in cosmesi (secondo la tradizione popolare, può essere applicata sul viso come prodotto antirughe).

L’arancio amaro è anche un ingrediente tipico di molti integratori termogenici o brucia grassi. Alcuni ricercatori americani hanno infatti scoperto che in precisi stadi di maturazione, il frutto, acerbo ed essiccato, si arricchisce di una miscela di ammine simpatomimetiche, di cui la sinefrina ne rappresenta il principale costituente. Questa sostanza gode di proprietà anoressizzanti, nel senso che è in grado di provocare una significativa riduzione dell’assunzione di cibo.

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