TECNICA (Milano). Questa mattina il presidente del Palermo, Zamparini, se pure all’interno dell’ennesima protesta pro-domo sua, ha espresso un pensiero che molti di coloro che osservano il calcio italiano non possono che condividere: “Dovevano decidere sul gol-non gol, per il quale preferisco la tecnologia di porta, e invece decidono su rigori, fuorigioco, di tutto e di più… Con 5-6 persone in campo si aumenta la confusione, la decisione deve essere dell‘arbitro, e invece gli assistenti di porta usano molto gli auricolari. Ne discuteremo a fine stagione, per il prossimo campionato”. E’ lo stesso concetto che un mesetto fa aveva espresso Fabrizio Bocca sul suo blog, “La riunione di arbitri, guardalinee e arbitri di porta, di persona o via radio-microfono, ha tolto certezza e autorità al principale direttore di gara. Il quale adesso deve fronteggiare non soltanto le sue sensazioni ma sobbarcarsi anche le incertezze dei colleghi”.
Non la pensano così, invece, in casa CAN come ha ribadito alla rubrica di RaiSport Novantaminuti Stefano Farina, oggi responsabile del settore arbitrale di Lega Pro. “L’utilizzo degli addizionali come sistema e come esperimento a nostro avviso sta funzionando. Per rendere questo esperimento efficace al massimo la cosa più importante è che l’arbitro principale non perda la sua essenza, quella di essere colui che decide senza demandare agli altri. L‘arbitro è il responsabile e le decisioni spettano a lui, gli assistenti devono essere utilizzati per chiarire dei dubbi. Tecnologia in campo? Nessun arbitro è contrario al supporto tecnologico per il goal-non goal”, ha continuato Farina, “come alla presenza degli arbitri addizionali per sostenere l’operato arbitrale”.