Repubblica Italiana
Gli archeologi di una missione italiana, diretta da Daniele Petrella, in Giappone hanno ritrovato una imbarcazione mercantile thailandese, databile tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII. Lo scorso 30 agosto si è conclusa la terza campagna di scavo della missione, che è cofinanziata e sostenuta dal Ministero degli Affari Esteri, dalla Nippon Foundation, dalla Camera di Commercio di Napoli, dalla Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia, dall’Università di Bologna e dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici per la provincia di Trapani. Gli scavi, dove è stato ritrovato il relitto, sono stati effettuati nel sito di Yamami dell’isola di Ojika, nella prefettura di Nagasaki. Nel mercantile sono stati ritrovati, oltre alle anfore e al vasellame utilizzato dall’equipaggio, i lingottini conici di piombo utilizzati in Thailandia per non far rovesciare il carico. La nave può essere considerata come la prova dell’esistenza di traffici commerciali tra il Giappone ed altri paesi. Le autorità giapponesi stanno pensando di costruire un “percorso subacqueo visitabile e a un impianto di telecamere che permettano la visita virtuale del sito“. Petrella parlando della missione e del ritrovamento ha dichiarato: “L’Italia e la sua equipe continuano a giocare un ruolo di primaria importanza nel progetto relativo allo sviluppo turistico, economico e culturale di Ojika e della prefettura di Nagasaki“. (Fonte: Agi)