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Architetture Sonore e Luminose

Creato il 22 febbraio 2012 da Upilmagazine @UpilMagazine

…L'assenza di ornamento ha fatto raggiungere alle altre arti altezze impensate. Le sinfonie di Beethoven non avrebbero mai potuto essere composte da un uomo vestito di seta, di velluto, di merletti. Chi oggi indossa una giacca di velluto non è un artista, ma un pagliaccio o un imbianchino. Siamo diventati più fini, più sottili.
Gli uomini che vivevano in branco dovevano vestirsi di vari colori per differenziarsi gli uni dagli altri; l'uomo moderno usa il suo vestito come una maschera. La sua individualità ha una forza talmente enorme che essa non può più essere espressa dagli abiti che egli indossa. L'assenza di ornamento è una prova di forza spirituale. L'uomo moderno usa ornamenti di età passate o di popoli stranieri a suo piacimento. Il proprio spirito inventivo egli lo concentra su altre cose.

Adolf Loos: Ornamento e delitto, 1908

Questo testo di Loos (che ha un secolo e un anno ormai) ci dice che l’uomo moderno - e ancora di più l’uomo post-moderno di oggi - non ha più la «necessità» identitaria dell’ornamento ma usa l’ornamento a suo «piacimento» con leggerezza e con distacco; questo nuovo rapporto con l’ornamento permette un approccio non ideologico e quindi creativo. Le luminarie e le cassarmoniche di cui la nostra memoria collettiva, almeno nel Sud d’Italia, è impregnata presentano racconti fiabeschi di ornamento legati al mondo del merletto, del ghirigoro e di una rappresentazione semplificata e stilizzata della natura. Del resto anche le partiture musicali che le bande eseguono sono basate su adattamenti e stilizzazioni di partiture più complesse, in modo da produrre veri e propri «slogan sonori» immediatamente riconoscibili e inseriti in una tradizione ormai radicata.
Il minimalismo del suono e del decoro adatto ad altre forme espressive non é certamente di casa nel contesto in cui sono diffuse queste architetture luminose e sonore che invece è, per sua natura, disposto ad accogliere solo segni forti e penetranti riconducibili alla festa urbana popolare. La coerenza tra decoro luminoso e decoro sonoro rappresenta il cocktail vincente della tradizione e insieme la sua efficacia; il fascino risiede nella continuità di stile e di metodo, che non viene mai messa in discussione diventando luminosa quinta scenografica e segno riconoscibile della festa di piazza.
E' utile oggi porsi il problema di come questo dispositivo sonoro e luminoso possa evolvere per rigenerarsi e prepararsi a produrre nel tempo nuove emozioni sonore, luminose e simboliche leggibili da chi vive nel presente o da chi vivrà nel futuro.

Nella storia del nostro territorio la cassa armonica come architettura della festa si è proposta quale sostituto del teatro dell'opera, ne ha riprodotto i codici estetici e ha permesso il miracolo di materializzare in ogni cittadina, per qualche giorno dell'anno, il teatro di cui era sprovvista.
La cassa armonica è il totem della festa popolare, il punto in cui convergono tutte le luminarie che le fanno da corona: rappresenta un'architettura della felicità ed è la scena poetica nella quale le bande musicali danno il meglio.
Progettare una nuova cassa armonica implica la consapevolezza di doversi occupare di un archetipico popolare: il modello progettato per il Festival dei Sensi 2010 vuole essere una novità nella continuità e nel rispetto dei codici di questa fascinosa architettura itinerante.
La struttura è stata ripensata e migliorata tenendo conto delle nuove esigenze tecniche e normative e lo composizione architettonica si basa su forme e accorgimenti illuminotecnici innovativi, grazie anche alle caratteristiche delle lampade a led che producono un colore diverso da quello tradizionale.
La mongolfiera / luminaria posizionata alla sommità della cassa armonica è un omaggio alla lampadina a incandescenza destinata a scomparire per motivi di risparmio energetico.
L’insieme evoca le architetture visionarie di Ledoux e Boullée risalenti al Settecento, secolo dei Lumi, e ispirate dal pensiero progressista e libertario di quel periodo di grandi rivoluzioni.
Lucia, la nuova cassa armonica realizzata dall'azienda Faniuolo, è stata installata in anteprima assoluta a Martina Franca, in occasione del settecentenario della città, per poi proseguire il percorso di festa in giro per il mondo.


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