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Archivio Fotografico Italiano – Villa Pomini, Castellanza: Teresa Carreño, Patricia Dinu, Sonia Lamia – MOSTRE di FOTOGRAFIA

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Archivio Fotografico Italiano - Villa Pomini, Castellanza - fotografia di Teresa Carreno, CUFFIE

Archivio Fotografico Italiano – Villa Pomini, Castellanza – fotografia di Teresa Carreno, CUFFIE

Archivio Fotografico Italiano, a Villa Pomini, Castellanza (MAPPA) inaugurazione domenica 22 settembre 2013 ore 17 – con drink nel parco – di tre mostre di fotografia con Teresa Carreño, Patricia Dinu, Sonia Lamia. La rassegna fotografica dal titolo Sguardi al Femminile  - 3 modi di pensare la fotografia proseguirà fino al 6 ottobre 2013 con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del comune di Castellanza. Teresa Carreño, Patricia Dinu, Sonia Lamia con ricerche e sensibilità differenti ci condurranno dentro storie, interpretazioni, poetiche, memorie. Le mostre fotografiche saranno allestite nelle sale della storica Villa Pomini, divenuta negli anni un punto di riferiemnto nazionale per la fotografia d’autore, e in occasione della inaugurazione verrà presentato l’ultimo libro di fotografia edito dall’AFI Archivio Fotografico Italiano dal titolo: DONNA FOTOGRAFA – Giuliana Traverso dialoga con Vivetta Valacca, acquistabile con uno sconto del 40% per la sola giornata di presentazione. >

LE MOSTRE FOTOGRAFICHE, LE AUTRICI:

TERESA CARRENO

RIFLESSI, OVVERO LE INQUIETUDINI DEL VIVERE

Quindici immagini che ritraggono un mondo dominato dall’ansia del consumo, dalla cultura dell’intrattenimento e dalla solitudine dell’uomo globale a causa di un individualismo sempre più stereotipato.

Fotografa professionista dal 1995, Teresa Carreño è nata a Caracas (Venezuela) e residente in Italia dal 1990. Si diploma al centro di fotografia CFP Bauer di Milano e poi presso la Scuola Civica di Cinema e Televisione di Milano.
È autrice di numerosi reportage tra cui uno sulla  guerra nella ex Jugoslavia, sul Kosovo, sulla violenza sulle donne. Teresa Carreño ha pubblicato i seguenti libri fotografici: Tierra de nadie (Fundarte e Ateneo di Caracas,1994), Il gesto del dono (Electa Napoli,1998), Colori di Madre (Charta, Milano,2001), La storia di Bryan (Agorà 35, Brescia, 2003). Sue fotografie sono state esposte in Italia e all’estero. Dal 2004 ha ideato alcuni progetti di matrice sociale: OltreFamiglia, lavoro collettivo per il settimanale “Io Donna”sulla crisi dell’istituzione familiare a cura di Susanna Legrenzi; La Memoria dei Giochi progetto collettivo per le scuole elementari milanesi sul tema “gioco e integrazione” in collaborazione con la Provincia di Milano. Dedica parte del suo lavoro alla ritrattistica e alla ricerca fotografica con particolare attenzione alla condizione degli immigrati in Italia. L’ultimo lavoro di Teresa Carreño, Arte & Cronaca, è stato esposto al padiglione Italia della 54a mostra internazionale d’arte di Venezia come iniziativa speciale per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia (Torino 2012) e successivamente alla manifestazione “Imagen y Cuerpos Politicos” a cura del filosofo e teorico della fotografia francese François Soulages in collaborazione con il Centro di Studi Latinoamericani Celarg a Caracas (Venezuela). Recentemente ha partecipato al progetto Milano&Oltre alla triennale di Milano a cura di Connecting Cultures (agenzia di ricerca e di produzione culturale).  Le sue fotografie sono state pubblicate sui maggiori quotidiani e sulle più importanti riviste italiane .
Teresa Carreño è rappresentata in Italia e all’estero dalla Hernandez Art Gallery di Milano.

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Archivio Fotografico Italiano - Villa Pomini, Castellanza - fotografia di Patricia Dinu

Archivio Fotografico Italiano – Villa Pomini, Castellanza – fotografia di Patricia Dinu

PATRICIA DINU

IL DESERTO DELLE ANIME

Non è semplice cimentarsi con il paesaggio americano, molti autori famosi insieme con altri poco noti se non addirittura sconosciuti, hanno fornito il loro contributo nel mostrare, attraverso la fotografia, questo splendido e immaginifico creato divino.

La definizione di creato divino ci viene da molto lontano, infatti, Ansel Adams il grande autore americano, lo usa nella sua autobiografia per descrivere la maestosità, la possanza, la grandiosità e la bellezza di questi luoghi che solo una entità mistica superiore può avere concepito.

In questo  Ansel Adams ha ragioni da vendere; come non si può rimanere incantati a riflettere su quello che ci si para innanzi quando ci fermiamo in contemplazione ad osservare quei luoghi intrisi di una bellezza e di una sostanza selvaggia, in grado di farci sentire piccoli al cospetto della Natura.

Una Natura materna, che sa’ essere benigna e, al tempo stesso, un genitore severo e pretenzioso di rispetto.

E’ in quest’ aggettivo che troviamo la sostanza delle immagini di Patricia Dinu, una attenzione spasmodica alla sostanza della Natura che ha saputo estrapolare, con sapienza e con poesia, dal mare nostrum della visione totale.

Il sinuoso andare delle rocce, richiama la dinamica del tempo che non si concede pause, ma plasma in moto continuo e scandisce il progredire dell’anima della Natura.

Rispetto della luce che si afferma nei paesaggi desertici, in cui l’anima del paesaggio si concretizza in forme solide e sinuose, addolcendo il bianco e nero intenso e drammatico, utilizzato sapientemente, per condurre l’osservatore/visitatore, dentro la vera anima del paesaggio.

Perché anche la Natura e il paesaggio hanno un’anima, solo che non facile rilevarla, coglierla, bisogna possedere qualcosa di speciale per riuscire a percepirla, e questo non è da tutti.

In troppi (superficiali), pensano che la fotografia di paesaggio sia la riproduzione di un bel luogo, ma sbagliano.

Cogliere il paesaggio richiede un mix assai articolato, di sensibilità, creatività, visione, stile e personalità, prerogative complesse che devono essere apprese, coltivate e ben nutrite se vogliamo raggiungere livelli ben oltre la soglia del bel “paesaggio”.

Patricia Dinu è riuscita in questo arduo compito; con umiltà ha affrontato la Natura e, grazie alla sua personalità, ne ha saputo cogliere l’anima profonda permettendo, a nostra volta, di goderne i frutti. Erminio Annunzi

Patricia Dinu nasce a Bucarest nel 1981 e dal 2000 vive a Milano.

Successivamente si appassiona alla Digital Art e alla fotografia,nel contempo ottiene la certificazione Adobe Expert per Photoshop CS4/5/6 e Illustrator CS4/5/6.

Le sue opere di Digital Art vengono pubblicate sulla rivista internazionale”Photoshop Creative Magazine” nel numero di Agosto/Settembre 2011.

Nel 2013 Patricia Dinu si diploma all’Istituto Italiano di Fotografia di Milano.

La sua passione è la fotografia paesaggistica, naturalistica e i reportage.

Ha esposto in mostre collettive in varie parti d’Italia e ricevuto diversi premi e prima Classificata all’Oasis Photocontest 2013 – Categoria “Gente e Popoli”.

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Archivio Fotografico Italiano - Villa Pomini, Castellanza - fotografia di Sonia Lamia

Archivio Fotografico Italiano – Villa Pomini, Castellanza – fotografia di Sonia Lamia

 

SONIA LAMIA

IL SILENZIO DELLE PAROLE…

“…Le parole scivolano via come pioggia infinita in una tazza di carta…

scivolano selvaggiamente e si disperdono nell’universo

laghi di dolore, onde di gioia alla deriva nella mia mente aperta

possedendomi e accarezzandomi…”

da: “Across The Universe” di John Lennon, cover e video di Rufus Wainwright.

Questa ricerca fotografica non è basata su nessun volto ma sull’interpretazione, creativa e personale, delle parole, dei segni che ogni essere umano lascia nel suo vivere.

Possono descrivere la quotidianità, altre volte sono semplici pensieri di vita oppure possibili sogni di qualcuno.

Parole e sogni  rivisti con l’ausilio dell’obiettivo fotografico per essere rimescolati nei pensieri, nella quotidianità di chi osserva, completamente ignaro di quello che queste tracce hanno lasciato nei protagonisti, diventando così parte di altri pensieri, di altre parole, di altri vissuti… di altri sogni.

La vita poi non altro è che questo…

Tanti gesti quotidiani simili ma interpretati da menti con vissuti diversi…per portare avanti e realizzare ogni piccolo o grande sogno personale.

Tutte le foto sono stampate su carta baritata ai sali d’argento, Kentmere e Ilford, con doppio bagno di fissaggio e virate in bagno di selenio.

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La passione fotografica di Sonia Lamia inizia alla fine degli anni ’80 con l’acquisto di una Olympus OM-10 e un obiettivo 50 mm, a breve  seguono l’acquisto di altre macchine fotografiche complete di corredo di  obiettivi  e iniziano così le prime sperimentazioni visive, basate su negativi a colori e Diapositive.

L’evoluzione  è poi il passaggio al medio formato prima con una fotocamera Mamiya, la RZ67,  e  poi verso il sistema Hasselblad.

Contemporaneamente con l’acquisto della prima fotocamera medio formato, in controcorrente con  la nuova  nascente  fotografia digitale, il bianco e nero analogico e la camera oscura diventano il mezzo preferito per far nascere i propri scatti fotografici.

La camera oscura, corredata da tre ingranditori , è ancora oggi la protagonista  dello sviluppo dei propri negativi e stampe.

Ha affinato la tecnica studiando il sistema zonale di Ansel Adams, per avere la conoscenza di una pre visualizzazione dello scatto, e dunque anche una chiara idea di come sarà il negativo e la stampa finale, perché oltre alla visione e composizione creativa  è importante anche  comprendere la tecnica del mezzo fotografico…

-“Credo che, in camera oscura, sperimentare sia un’ottima disciplina personale per arrivare al risultato voluto, per dare anima alle fotografie…”-

Ancora oggi, nonostante l’utilizzo e non disprezzando anche il formato digitale, la preferenza è per la fotografia in medio formato in bianco e nero analogico sviluppata e stampata in proprio.

Formazione fotografica:

Valter Ferian, che attualmente insegna alla John Kaverdash School di Milano al master di camera oscura.

Keith Carter e Mauro Fiorese da cui ha potuto apprendere l’aspetto poetico  e l’amore della fotografia in bianco e nero fine art.

Altri corsi formativi con i fotografi: Reza Kathir, Maurizio Bortolotti, Michela Manzolini, Michela Baroni.

Altri insegnanti, forse non consapevoli di essere stati tali, sono stati i libri ed i saggi di fotografia, le esposizioni  fotografiche …ed il vissuto giornaliero. Perchè la passione e l’amore per la fotografia non si riduce a pochi attimi di vita ma si nutre del pensiero di ogni giorno e cambia il modo di osservare le cose…è un work in progress…

Attualmente Sonia Lamia svolge, per conto di Comuni  e Enti del territorio corsi di fotografia  e workshop.

Ha esposto in varie mostre personali e collettive in spazi prestigiosi in Italia e in Svizzera.

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MILANO E PROVINCIA – EXPO EVENTI E MOSTRE 2013:

L’Archivio Fotografico Italiano presenta la Rassegna Fotografica

SGUARDI AL FEMMINILE

3 modi di pensare la fotografia

Teresa Carreño, Patricia Dinu, Sonia Lamia

22 settembre / 6 ottobre 2013

Inaugurazione: domenica 22 settembre 2013 ore 17 – drink nel parco

Villa Pomini – Castellanza (Va)

Luogo: Villa Pomini Castellanza

Via Don Luigi Testori, 14 – Castellanza (Va)

Periodo espositivo: 22 settembre – 6 ottobre 2013

Inaugurazione: domenica 22 settembre 2013 ore 17

con presentazione del Libro: DONNA FOTOGRAFA – Giuliana Traverso conversa con Vivetta Valacca

Orari di visita venerdì e sabato 15/19 – domenica 10/12 – 15/19 – Ingresso libero

Segreteria organizzativa: Archivio Fotografico Italiano / e-mail: [email protected]

Sito web: www.archiviofotografico.org

Informazioni: Claudio Argentiero T.347 5902640 / e-mail: [email protected]

Archivio Fotografico Italiano

Archivio Fotografico Italiano

Archivio Fotografico Italiano

Obiettivo principale dell’AFI Archivio Fotografico Italiano è il “progetto mostre“, finalizzato alla creazione di un registro delle mostre fotografiche personali e collettive degli autori inseriti nella collezione, da proporre per esibizioni ed eventi, a disposizione di enti pubblici, soggetti privati e associazioni. Lavori di elevato livello qualitativo, assemblati con criteri museali, garantiti dalla notorietà degli autori e dal riconosciuto impegno professionale e di ricerca che da sempre li identifica, alcuni dei quali di fama internazionale. L’AFI Archivio Fotografico Italiano si pone come referente privilegiato dei lavori catalogati, offrendo la consulenza opportuna per soddisfare potenziali richieste, anche diversificate, fornendo informazioni dettagliate di ogni singola mostra di fotografia.

Archivio Fotografico Italiano, è tra le primissime realtà museali in Italia ad aver ottenuto la certificazione Epson per la stampa fine art digitale.

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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Claudio Argentiero e l’Ufficio stampa di AFI Archivio Fotografico Italiano per le news e le immagini sulle mostre di fotografia a Villa Pomini di Castellanza.

Milano Arte Expo
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