“Il provvedimento - si legge nel comunicato - ha semplicemente sanzionato la creazione di una associazione parallela ad Arcigay Roma, con il medesimo statuto e gli stessi dirigenti, la cui esistenza ed operatività era ignota agli stessi soci del circolo oggetto del provvedimento, in conflitto di interesse con l’associazione stessa e soprattutto il rifiuto perseverato di rendicontare l’operato e fornire gli atti utili a risolvere e chiarire tale intricata situazione”
Patanè interpreta l’esito del voto (utile a ribadire il principio di trasparenza e fiducia assolutamente irrinunciabili all’interno di Arcigay) come una dimostrazione dell’esistenza di dialettica all’interno dell’associazione. Di diverso avviso i rappresentanti di 10 comitati, firmatari sabato scorso di un duro comunicato
“Le epurazioni messe in atto - si legge in una nota - sono un dato politico di estrema gravità che non può essere sottaciuto e sul quale i dirigenti di Arcigay non possono far finta che l’associazione sia unita e che abbia una presenza inalterata nel territorio: questo è sviare la realtà di quanto accaduto in Consiglio Nazionale. Per dirla in parole più povere è sostanzialmente una balla”
Il responsabile dell’Ufficio Legale di Arcigay Roma Daniele Stoppello, inoltre, ha rassegnato le sue dimssioni dal Consiglio Nazionale.