Ieri, con i bambini, abbiamo ripreso una pratica che avevamo abbandonato più o meno dal mio incidente stradale: il rituale pagano con cui invochiamo e ringraziamo gli elementi e facciamo una piccola visualizzazione guidata.
L'abbiamo reso un po' diverso, più vicino al nostro sentire e alle loro capacità di concentrazione. Non scendo nei dettagli, ma il mio scopo non è rendere pagani i miei figli: non lo sono neppure io. Il mio scopo è dar loro un momento di riflessione spirituale che possa avere anche lo stesso appeal estetico dei rituali religiosi: le candele, l'incenso, gli oggetti simbolici, il buio e il raccoglimento.
In questo, mi sono stati di grande aiuto i tarocchi regalatimi da Isabella, che hanno svolto un po' la funzione di story cubes: ognuno di noi ne ha tirato fuori uno dal mazzo ed io ho inventato lì per lì una visualizzazione che tutti hanno seguito. Perché io? Perché è il mio talento, è la cosa che mi viene meglio.
Ieri il mio elemento era l'aria. Anche in questo, non mi interessa l'aspetto mistico/esoterico: usiamo il momento delle invocazioni per ricordare l'apporto di ogni elemento nelle nostre vite.
Di solito l'aria non è il mio elemento preferito: la trovo indispensabile ma incostante, destabilizzante. Invece ieri, complici anche alcuni discorsi fatti con Luca, mi sono soffermata a lungo sulle sue qualità. Soprattutto sul vento che porta il cambiamento.
Forse perché si respira questo clima sul lavoro. Ancora di più perché la lettera di dimissioni che aspettavamo è arrivata e tra poco si dovrebbe liberare la casa del polacco, che puntiamo da anni.
E quindi ci aspettano decisioni, attese, lavori, traslochi. Se non salta fuori qualche brutta novità, lasceremo una casa calda e piena di noi, dove siamo stati molto felici ma anche un po' tristi per più di 9 anni, e andremo in una casa difficile da riscaldare, isolata e tutta sulle nostre spalle.
La scelta è nostra, non ci obbliga nessuno. Se decideremo di andarci, sarà perché il posto è incantevole, perché ci sarà un giardino tutto nostro, perché ci sarà spazio in più, perché i benefici supereranno le difficoltà.
Però ora ho un po' paura. I cambiamenti ne fanno sempre.
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