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Aria di cambiamento nella politica italiana?

Creato il 25 settembre 2012 da Ilnazionale @ilNazionale

Aria di cambiamento nella politica italiana?25 SETTEMBRE – Sebbene manchino pochi mesi alla campagna elettorale, il fronte politico è particolarmente frammentato e non sembra che vi sia la possibilità di intesa fra i vari partiti. Il quadro è estremamente complesso, se si considera che a oggi si confrontano non soltanto due schieramenti, cioè il PdL e il PD, , ma anche correnti interne a quegli stessi partiti, con altri che tendono ad emergere, condannando gravemente gli atteggiamenti di quelli che finora hanno avuto la maggioranza in Parlamento.

Il PdL è in profonda crisi, e per capirlo basta considerare il silenzio che, pur non riuscendovi, cerca di mascherare le lotte interne del partito, con Alfano che non vuole esprimersi e confrontarsi apertamente con gli altri capigruppo, e che lascia da parte ogni possibile alleanza. Sembra, in un certo senso, che il partito intenda prendere tempo, e non manifestare apertamente le proprie idee in merito alla legge elettorale e alle nuove politiche economiche da adottare.

Nel PD la situazione non è migliore, sebbene Pierluigi Bersani cerchi di dimostrarsi ottimista. Un primo punto scottante è Matteo Renzi, che si scaglia apertamente contro i “dinosauri” del partito cui appartiene, cercando di scavalcare tutti e di correre da solo verso Palazzo Chigi. Lo scambio di battute, a distanza, naturalmente, fra Bersani e Renzi è indice di quanto l’aria sia tesa, e di come l’attuale capogruppo malamente tolleri le parole forti di questo giovane politico che, inoltre, si è trovato implicato in un’indagine in merito alle spese sostenute in qualità di sindaco. Bersani, d’altra parte, si presenta ottimista e fiducioso negli Italiani con una squadra di giovani che, “malgrado la loro età, sono perfettamente in grado di fare politica”. Nuovi volti, quindi, per un nuovo partito. In merito poi alla legge elettorale e ai vitalizi dei parlamentari, che dovrebbero essere dimezzati, Bersani ha già espresso chiaramente la sua opinione affermando che il PD “ha consegnato la merce”, vale a dire le proposte in merito a questi temi, ma che nessuno le ha ascoltate. Dopo aver ricordato ciò, in risposta alle accuse di Renzi sui vitalizi dei parlamentari e sul fatto che il PD sarebbe fermo e incapace di portare avanti una politica coerente, Bersani ha caldamente invitato il PdL a fare chiarezza su ciò che vuole, così come la Lega Nord che, ricorda Bersani, ha ancora la maggioranza in Parlamento. Il Presidente del PD sembra quindi essere particolarmente sicuro delle posizioni del suo partito.

Di diversa opinione è, invece, Niki Vendola, il quale guarda con sospetto e apprensione alla politica di alleanze del PD, giudicando le nuove alleanze con cui il partito intende correre verso le elezioni come un’ “Armata Brancaleone”, confusionaria e incapace di portare avanti la politica del Paese. Il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, inoltre, si schiera apertamente contro l’agenda Monti, esprimendo il desiderio di rinnovare l’articolo 18 seguito, in questa decisione, dal leader dell’IDV Antonio Di Pietro. Secondo Vendola é indubbio che Monti ha portato il Paese lontano da un sicuro fallimento finanziario, ma è necessario che i sacrifici gravino sui ricchi e non sui lavoratori dipendenti, già eccessivamente tassati. Inoltre, manifesta l’importanza di un’imposta sulle transazioni finanziarie e di una politica che regoli la finanza, così da evitare le speculazioni, che stanno rovinando il Paese. Anche Di Pietro si mostra critico nei confronti dell’articolo 18 e continua a battersi per la trattativa Stato-mafia, rispondendo chiaramente a chi lo accusa di aver offeso il Presidente della Repubblica. Non trova tuttavia l’alleanza con il PD o con Beppe Grillo, sebbene vi siano stati colloqui con le varie parti.

Infine, l’UDC resta abbanstanza prudente nelle sue dichiarazioni, sebbene non nasconda un certo interessamento per la legge elettorale, dimostrandone l’urgenza. Si esprime poco, invece, sull’economia e sui possibili candidati. Questo potrebbe essere il risultato di vari cambiamenti che stanno avvenendo all’interno di questo partito, che potrebbe presto aggregarsi al nascente Partito Cattolico. Su un altro tavolo, invece, troviamo Beppe Grillo che, come un cavaliere errante, si schiera contro tutti e diventa sempre più simbolo e forse risposta della rabbia popolare nei confronti della politica degli anni passati. Da parte sua, non v’è alcuna apertura per possibili alleanze: “Il Movimento Cinque Stelle correrà da solo”, ha ribadito chiaramente.

Diventa quindi difficile capire quali dinamiche stiano muovendo la politica, anche se è possibile supporre, a ragion veduta, che nella prossima campagna elettorale vi saranno nuovi protagonisti e che l’esito sarà molto sorprendente.

Enrico Cipriani


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