Magazine Diario personale
Avrei voluto registrarti per farti riascoltare o riascoltarti io stessa fra qualche anno.
Avrei voluto fermare le tue parole che sembravano un fiume in piena ma non ho potuto ed allora verranno inghiottite dal tempo che passa, dai ricordi che sbiadiscono, dalla memoria che non ricorda e non è più memoria.
Avrei voluto risentire ciò che mi stavi dicendo nel momento esatto in cui me lo stavi dicendo, per non permettere che i tuoi pensieri spontanei come certi fiori che non è necessario piantare, si perdessero come questa neve imprevedibile e rara ai bordi della nostra città.
Invece tu parlavi ed io tentavo di risponderti, ma annaspavo accanto alla tua sensibilità, al tuo dolore, alla tua preoccupazione di bambino di prima elementare.
Al buio, sotto alle stelle giallognole comprate dal ferramenta, mi hai detto, con frasi lunghe e semplici, interrotte dalle mie risposte che qui non riporterò:
"non mi convince questa cosa della vita, non lo capisco questo gioco, sembra che un gigante ci prenda e ci tolga da qui e ci metta in cielo e poi ci risposti per tornare in vita, mi sembra così inutile, ingiusta questa cosa, che senso ha?ma io potrò portare con me il mio orsacchiotto Mimmo preferito il giorno che morirò?e come faccio poi quando rinasco se rinasco?entro con Mimmo nella pancia così ci giocherò nella nuova vita, la seconda?perchè io credo che questa qui sia la mia prima vita.
Non mi convince sta' cosa di morire e rinascere, non mi convince per molti motivi,almeno sette, non capisco come faccio a rincontrare i nonni vecchi e morti in cielo quando loro dovrebbero già essere rinati e piccoli?Io sarò molto arrabbiato il giorno che morirò ed andrò in cielo, sarò arrabbiato perchè non potrò più accarezzare i miei figli, fare colazione con mia moglie, e tutte quelle cose che mi fate tu e papà che mi piacciono tanto quelle cose che mi fate.
Ma poi lì c'è acqua secondo te?cose da mangiare?tu che dici?mi fà paura tutto questo, non mi dire che fà paura pure a te perchè così mi fai più paura.
Che aria si respira lassù per te?aria di cielo o aria di terra?arriva fino a lì la puzza delle macchine e lo smog che dici sempre tu?
Farò di nuovo gli stessi capricci quando rinascerò o farò cose diverse?posso cambiare quello che mi succede od avrò gli stessi giocattoli di ora?
E' davvero uno strano gioco che non capisco questo mamma e non mi riesco ad addormentare se ci penso, allora raccontami quella storia mezza pazza che mi fà ridere che ti inventi tu, quella piena di errori, quella di Pino, così rido e magari mi passa, eh mammina che dici, si può?"
"C'era una volta un bambino paffutello di nome Pino, tutti lo chiavano Pino e la mortadella..."