Eccomi puntuale da voi, tornata da qualche ora da quella che si può definire una gita fuori porta. Un breve viaggio per assaggiare quello che secondo me è uno dei prosciutti migliori della nostra penisola: prosciutto crudo San Daniele.
San Daniele del Friuli è un piccolo centro incastonato in un fazzoletto verde di terra. Qui il clima è perfetto per la stagionatura del prosciutto, perchè le brezze del mare Adriatico si incrociano con quelle delle Alpi, la collina morenica tempera l'umidità e il fiume Tagliamento regola la temperatura.
Aria di festa, così intitola la 26°edizione di questo appuntamento friulano non poteva che essere qui. Dal 25 al 28 giugno San Daniele si anima, respira un'aria frizzante ed europea, data dai tanti visitatori italiani e stranieri che la popolano in questi giorni con degustazioni guidate da maestri assaggiatori, corsi di cucina che danno il tutto esaurito fino a sera, perchè di gente che vuol sapere, conoscere, imparare ce n'è tanta.
E' bello vedere l'interesse da parte della gente, dai giovani ai meno giovani, dagli uomini alle donne, tutti uniti per una passione comune: in questo caso specifico il prosciutto San Daniele.
Aziende di Friulano (Tocai) e prosciuttifici aprono le porte dei loro stabilimenti al pubblico con visita, degustazione e menù a tema.
In tutte le piazze del centro storico è inoltre possibile degustare il prosciutto San Daniele in purezza, al taglio di colore rosso con toni tendenti al rosato nella parte magra, gusto dolce e delicato, con piacevole vena sapida, mai salata, accompagnato se si desidera da grissini o melone fresco che vista la calda giornata era molto gradito.
Lungo tutte le stradine del centro storico piccoli chioschetti di prodotti tipici friulani, tra cui il frico, formaggio di origine carnica (Alto Friuli) che si presenta in due versioni: morbido e friabile. Il frico morbido si prepara con formaggi di diversa stagionatura, patate, cipolle, olio e sale e assomiglia nell'aspetto ad una grossa frittata. Il frico friabile invece è fatto di solo formaggio e si presenta più sottile e croccante. Entrambe le preparazioni sono spesso servite nel periodo invernale da polenta di mais o speck e funghi.
La lavorazione del Montasio con dimostrazione da parte di esperti e assaggio.
Pesca di Beneficienza con prosciutto San Daniele e altri premi gastronomici.
Ricostruzione della porcilaia e del suino del Friuli Venezia Giulia che rappresenta un prezioso patrimonio della tradizione locale per il peso non solo economico ma sociale e tradizionale che aveva per le famiglie friulane nei tempi passati, quando "dal purcit no si butave vie nuje".
Il prosciutto San Daniele dimostra come la qualità dei suini friulani sia di assoluta eccellenza.
Una festa quindi che ha come protagonista assoluto il Prosciutto crudo di San Daniele, attorniato ed elogiato da canti, balli, sorrisi, risate e brindisi con quello che è un altro grande prodotto di qualità locale: il friulano.
Ve lo ricordate quando ancora si chiamava Tocai? Nel 1993, per la prima volta l'Unione Europea decise di tutelare la denominazione ungherese "Tokaji" a svantaggio del "Tocai" friulano e italico.
Dal 2008, con un decreto ministeriale il tocai friulano diventa "Friulano", un vino fine, delicato, fruttato ed equilibrato, di colore giallo paglierino, con sentore di mandorla amara e armoniosa acidità.
E' un vino che non ama invecchiare e che va bevuto alla temperatura ideale di 12°C. Si sposa bene a piatti di carne bianca o a base di pesce, ma è ottimo anche come aperitivo.
Una giornata quindi all'insegna dell'allegria e del mangiar bene che è terminata con la parte che io preferisco: lo shopping gastronomico. Prosciutto crudo, speck e stinchi di una piccola azienda di grande qualità che da anni lavora con professionalità e rispetto per la tradizione. Capirete quindi che la prossima ricetta sarà proprio a base di carne di suino, in onore di San Daniele del Friuli.