Mi prendo qualche minuto per me.
Sono secoli che non scrivo più nulla su questo blog ed è arrivato il momento di rispolverare vecchie sane abitudini.
Una mattina come tante:
Aria primaverile, arrivato in università presto (come al solito), università chiaramente deserta (i folli che si presentano assieme alla custode per aprire le aule sono realmente pochi), libri sul tavolo; inizio a leggere, intanto l'aula studio si inizia a riempire. Mi trema la gamba, un sms. Lo leggo. Sorrido. Rispondo al messaggio e mi rimetto a leggere, sempre con un sorriso di fondo.
Ecco.
Negli ultimi mesi è successo qualcosa.
Un sorriso.
Un sacco di problemi e difficoltà (laurea vicinissima e una paura a dir poco paralizzante) ma di fondo sempre un sorriso.
Mi capita spesso di ritrovarmi assorto con uno sguardo a metà strada tra l'ebete e il divertito.
E se ripenso al "me" "ieri" mi viene ancor di più da ridere (non sorridere) e un po' mi vergogno.
La vergogna nasce dal non riconoscere il vero Me in situazioni limite, situazioni che probabilmente avrei voluto (e potuto) gestire diversamente (facile con il senno del poi) ma delle quali non posso rimproverarmi quasi nulla, solo la cattiva gestione delle mie emozioni e i fenomeni autodistruttivi che sono scaturiti.
"Non si diventa uomini se non si soffre davvero"... Così mi ha detto mia madre una notte d'estate. Vero in parte. Correggerei oggi dicendo "non si può diventare uomini migliori se si ha paura di soffrire".
Una riflessione che ho fatto in questi mesi prende in considerazione la discriminazione tra "AMORE" e "AMORE VERO" che merita un post a parte (il discorso è gargantuesco).
Un 2012 importante questo che si è aperto con un macigno distrutto da ore e ore di studio... ma forse il macigno meno importante.
Parentesi. Un 2012 che mi conferma come le amicizie possono essere false, piene di supponenza e senza basi (ma non scopro l'acqua calda): di fatto certi "amici" si sono dileguati o hanno giocato al giochino del "amico dimmi come ti va la vita".... Anche queste sono scelte. Chiusa parentesi (di parentesi si tratta).
Penso di cambiare la "destinazione" di questo blog. Cambio di nome, cambio di contenuti, cambio di significato.
Questo processo rientra nel discorso "cambio vita,mi trasformo" e sicuramente non sarà una cosa "immediata" ma bensì "ponderata".
Qualche post fa parlavo di ballare nudi nel campo della mente: il ballo è finito,è ora di rivestirsi e di ritornare. In tutti i sensi.