Aria nuova, grazie a tutti i migliori italiani

Creato il 31 maggio 2011 da Alessandro @AleTrasforini

Aria nuova, tra pagine di storia ormai graffiate e rovinate da tempo e noia. Non si dimetteranno mai, ma questo si è sempre saputo. Avranno anche due anni o poco più per fare altre (o le prime?, nds) riforme utili al Paese, ma è risaputa l'altissima probabilità di averli, a fine Legislatura, ancora inchiodati al palo come ora.  Il Governo del Fare, autore di una personalizzazione esasperata di questa tornata elettorale amministrativa, ha visto realizzarsi un fragoroso fallimento che ha il dovere di suscitare nella (presunta) maggioranza qualche seria riflessione. L'Italia coinvolta in questa costante lotta liberticida condotta usando toni esasperati ha prodotto qualcosa di realmente utile in questi anni? In mezzo alla campagna elettorale, la famosa macchina del fango ha ripreso a funzionare a pieno regime; accuse sono state lanciate senza sosta a persone, coalizioni e partiti. Sono volati insulti senza precedenti, in una delle campagne elettorali più brutte ed impaurite che la storia recente ricordi.  Campagne elettorali che hanno rispecchiato il catatonico stato di perenne crisi in cui è stata catapultata la politica, da troppo tempo a questa parte.  Nonostante tutto, comunque, l'italiano coinvolto nel voto ha scelto di non credere più a questa politica fatta di accuse ed offese continue.  E' stata aperta una porta, una finestra con uno spiraglio verso un mondo che avrebbe dovuto essere da tempo non più nuovo; si prospettano tempi in cui i Partiti potranno accompagnarsi al civismo, all'ascolto costante dei cittadini e delle loro aspirazioni. Si annuncia un'epoca nuova, nella quale la politica fatta pervenire al cittadino non sappia più arrivare chiara e diretta.  Si prospettano tempi duri, per i mestieranti del lavoro più bello del mondo.  Si sente un vento nuovo, di consapevolezza e vivacità da catalizzare verso un progetto più ampio e meno misero di quello inscenato dal populista senza quartiere B.. Sono state elezioni che hanno premiato volti nuovi prima di Partiti, individuati all'insegna di votazioni disgiunte e svincolate da simboli maturati e marciti con la Seconda Repubblica.  Basta personalizzazioni eccessive, basta ad offese ed insulti preposti a programmi elettorali di comunque dubbia validità. Il merito per questo punto d'arrivo va diviso e condiviso con tutti: complimenti a chi ha lottato e lotterà per un'informazione libera che renda sempre più vero il detto "se li conosci li eviti", complimenti a chi ha interpellato il civismo come fonte di scelta della classe dirigente e complimenti a chi ha creduto in una politica fatta a misura d'uomo ma al tempo stesso lontana dall'uno vale uno tanto capace di confondere programmi ed intenzioni collettive.  Complimenti ai moderati senza tessera di partito, complimenti ai lottatori senza quartiere che, nel loro piccolo, hanno firmato parte della svolta che oggi tutt'Italia può condividere.  Complimenti a chi ricorda, giorno dopo giorno, la finzione e la recita continua nella quale siamo silenziosamente precipitati. E' iniziata una rinascita, fatta da persone che hanno sognato uno Stato che non le facesse affondare.  Il difficile, ora, sarà tornare a ricostruirsi credibilità in virtù di un dialogo con i tanti astenuti e delusi che rimangono, giustamente insoddisfatti o sospettosi.  La riscossa civica che rifiuta alchimie politiciste dovrà tradursi in fatti concreti, in giaguari non solo smacchiati ma trasformati in mansueti gattini. Ciò che è emerso da Napoli, Milano, Cagliari, Trieste e da tante altre città è il simbolo di un'Italia che urla al suo leader maximo un'indignazione proporzionata alla personalizzazione da lui attribuita a questo giro elettorale.  Basta al conflitto perenne tra i poteri, basta a figuracce continue fatte da un pensionato nei confronti del mondo intero.  Basta manovre economiche che non guardano a chi ha di più od a chi non ha mai dato niente, basta con intolleranza ed odio a macchia d'olio diffuse.  Se c'è un'Italia diversa, è merito di tantissimi meravigliosi micro-attori che hanno fatto la loro parte per denunciare oscenità senza precedenti.  Altrochè buffoni travestiti da Responsabili; il vero Movimento di Responsabilità Nazionale è quello costruito ma non inaugurato in queste ultime giornate.  Le sfide per i nuovi Sindaci saranno un devastante banco di prova per la credibilità di un nuovo embrione politico, ancora presente solo nelle migliori volontà dell'Italia desiderosa di cambiamento; l'elezione è solo un punto di inizio, una delega formale per operare con cuore e coscienza su un mondo che ha il dovere di essere migliorato. Ben vengano i movimenti di pro-testa, se finalizzati ad indirizzare consapevolmente la politica verso i binari che contano davvero e non a demolire tutto senza appello nè appiglio alcuno.  L'Italia, per tornare a vivere, deve tornare a credere sia negli eletti che negli elettori.  Da adesso in poi, forse, il riavvicinamento al miglioramento sarà più facile.  Chiunque faccia la sua parte, senza demoralizzarsi mai. 


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